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De Luca perde i pezzi e imita Bobby Solo

2023-10-07 08:46

Giovanni Frazzica

Cronaca, Politica, Focus,

De Luca perde i pezzi e imita Bobby Solo

La senatrice Musolino lascia Cateno che piange e passa con Renzi. "Dafne - aveva detto in Tv- prima di rispondere al telefono deve chiedermi il permesso"

Il fulmine non è stato a ciel sereno perché da diverso tempo c’erano segnali che lasciavano presagire malumori e insoddisfazioni di vario genere che culminavano con chiarimenti tra la senatrice Dafne Musolino ed il capo Cateno De Luca che, evidentemente, non servivano a niente. Per cui oggi  “Italia Viva accoglie Dafne Musolino con grande gioia” non tanto perché Matteo Renzi vuole distruggere De Luca, come questi vuol far credere, ma per acquisire il sesto senatore e poter fare un Gruppo autonomo da Calenda. Del resto, quando alcuni mesi fa era trapelata la notizia   del corteggiamento telefonico da  parte del leader di IV nei confronti della senatrice Musolino, De Luca, intervenendo  in diretta su La 7 aveva affermato che – Dafne prima di rispondere al telefono deve parlare con me – e questo episodio ha rappresentato probabilmente un momento di svolta nei rapporti tra i due. Mentre infatti con quella sua dichiarazione De Luca ha voluto ribadire la sua potenza, dall’altro ha umiliato profondamente la senatrice, cancellando la valenza della sua personalità utilizzando una potente tv nazionale. Un danno all’immagine enorme che contrasta invece con quella che ha chi frequenta l’Aula e le commissioni del Senato che riconosce alla Musolino, che dimostra preparazione tecnica e passione politica e a questo va aggiunto la sua professionalità di avvocato e la sua esperienza di amministratrice locale. Quindi a differenza di De Luca, che la teneva come segregata in un ipotetico harem politico, Matteo Renzi, nel darle il benvenuto nella sua squadra, scrive: Chiederemo a Dafne di lavorare duro, come lei sa fare, su tutti principali dossier che riguardano particolarmente il Sud e la Sicilia, a cominciare dalla decisiva battaglia per l’attuazione del Pnrr”. Ovviamente se questo passaggio rafforza Matteo Renzi, impegnato come è noto a costruire una lista per le elezioni europee che, senza Calenda, possa comunque conseguire il 4%, indebolisce De Luca che vorrebbe raggiungere lo stesso obiettivo insieme a Bandecchi, Sgarbi e altri. Questa vicenda, che oggettivamente rappresenta un duro colpo per un De Luca, non poteva non trovare sfogo in una immancabile diretta facebook costruita con una scenografia culminata con la commovente “lacrima sul viso” volta a dare una stoccata micidiale a una donna che tutto aveva avuto dal suo benefattore e che ora si dà al miglior offerente. Forse il buon Cateno non si rende conto che, indicando un altro come miglior offerente, ammette che il miglior offerente non è più lui e che l’eterno dilemma “per soldi o per amore” può determinare una accelerazione nel processo di sgonfiamento di quella bolla politica che lui ha creato. Già una mezza dozzina di consiglieri comunali hanno lasciato la sua maggioranza al Comune di Messina, uno degli otto deputati all’Ars è passato con la Lega, ora perde anche l’unico senatore e non ha grandi speranze di conquistare il seggio di Monza, certo che fa bene a piangere. Tuttavia non demorde, Giovedì 19 al teatro Manzoni di Monza presenta il libro "Cateno De Luca, non tutto è successo!", poi comizio nel quartiere San Rocco  venerdì 20.