A seguito dell’esposto dell’Osservatorio nazionale sulla pubblica amministrazione e di altri enti interessati che segnalavano presunte irregolarità per il project al porto di Catania, l’Anac ha inviato gli ispettori per indagare sul project financing di 176 milioni di euro che dovrebbe affidare la gestione del Porto per i prossimi venticinque anni.
A seguito degli esposti inviati dall’Osservatorio sulla P.A. e ditte interessate, il progetto è in stand by.
Gli esposti avevano evidenziato grave anomalie nella gara che sono state segnalate anche alla Procura della Repubblica di Catania e di Siracusa (entrambe hanno aperto un fascicolo di indagine), nonché al Ministero delle infrastrutture ed al prefetto di Catania.
Alla gara ha partecipato esclusivamente un raggruppamento di imprese di Palermo, di cui fanno parte, fra le altre, due società di Augusta, cui socia è il vicesindaco e assessore alle politiche portuali).
Da qui i controlli e l’istruttoria avviati dall’Anac.
L’Osservatorio sulla P.A. ha evidenziato come l’appalto rappresenti uno snodo importante per lo sviluppo economico e l’assetto urbanistico della città di Catania, e come la vicenda crei sostanziali turbamenti sia dal punto di vista giudiziario che sociale, per il voler concedere tutti i servizi essenziali alla gestione dell’Autorità di sistema (ivi compresi le concessioni di beni demaniali alla crocieristica ad un solo gestore per ben venticinque anni).
Un progetto di grande impatto economico e sociale per il territorio non può realizzarsi senza il coinvolgimento della città di Catania, e la doverosa tutela dei lavoratori del settore. Intanto l’Anac controlla.