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"La chasse au loup" un Verga in musica ritrovato

2023-04-26 16:54

Aldo Mattina

Cronaca, Spettacoli, Focus,

"La chasse au loup" un Verga in musica ritrovato

Opera mai in scena dopo i primi anni dalla creazione (il 1915) e su cui era calato il silenzio. Grazie a Università, Fondazione Verga e Conservatorio Bellini

Ogni tanto, quando meno te lo aspetti, ti può capitare di imbatterti in qualcosa che stimola la tua curiosità al di là dell’ovvio e del ripetitivo. È stato così che, grazie all’azione congiunta di tre emerite istituzioni culturali catanesi, l’Università, la Fondazione Verga e il Conservatorio Vincenzo Bellini, abbiamo potuto fare la ‘conoscenza’ di un’opera teatrale mai più rappresentata dopo i primi anni dalla sua creazione (il 1915) e su cui era calato il più assoluto silenzio. A fare la sua riscoperta è stato Giorgio Longo, docente presso l’Università di Lille, nel nord della Francia, il quale durante un lavoro di ricerca su Giovanni Verga, si è ritrovato tra le mani notizie su una rappresentazione teatrale del dramma lirico in un atto “La chasse au loup” sul testo dell’omonima novella di Verga “La caccia al lupo” (del quale lo stesso autore catanese aveva realizzato una bozza in forma scenica), adattato in francese da Liévin Huysmans, per la musica del compositore belga e didatta Alfred Goffin che fu docente al conservatorio di Bruxelles. E proprio in questa città è venuta infine alla luce la partitura originale, grazie alle ricerche dello stesso Longo.

     Messa in moto la macchina delle collaborazioni si è giunti a questa prima rappresentazione, quanto meno di un corposo ‘assaggio’, in una versione cameristica ridotta per pianoforte, violino e voci, presentata al Centro Universitario Teatrale di Catania all’interno del Convegno internazionale ‘Verga nel realismo europeo ed extraeuropeo’.

     L’esecuzione del dramma in forma concertistica è stata presentata in un’ampia selezione dopo un’accurata e chiarificatrice introduzione di Giorgio Longo (Università di Lille) e di Maria Rosa De Luca (Università di Catania), unitamente ai saluti di Gabriella Alfieri (Presidentessa della Fondazione Verga) e Carmelo Galati (Presidente del Conservatorio di Catania).

    L’interpretazione è stata affidata alle esperte voci del soprano Léa Sarfati e del baritono Alejandro Gabor insieme a quella del giovane tenore del Conservatorio catanese, Stefano Strano, mentre la parte strumentale si è avvalsa di altre due giovani leve dello stesso Conservatorio, la pianista Delia Buglisi e il violinista Gabriele Reale, diretti accuratamente da Sirio Scacchetti, giovane musicista catanese avviato verso una brillante carriera. 

     Pur non potendosi parlare di capolavoro, “La chasse au loup” presenta non pochi motivi di interesse rispecchiando il clima musicale della Bruxelles di primo Novecento. Alfred Goffin si rivela buon confezionatore di stilemi più legati alle correnti del Decadentismo e dell’Espressionismo che del Verismo; basti pensare al Richard Strauss di Salome ed Electra o al Franco Alfano  di Risurrezione (e, di lì a poco La leggenda di Sakuntala), molto evidente nell’impietosa tessitura delle voci, specie per il tenore e per il soprano, mentre più declamatoria appare quella del baritono. Naturalmente sarebbe interessante poter conoscere l’opera nella sua componente più completa con il pieno dell’orchestra. Chissà.