E come ormai tutti sanno è stata Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco Chinnici trucidato dalla mafia, a vincere le primarie del centro sinistra. Sarà lei a correre per la poltrona di governatore (governatrice? Qualcuno ci illumini per carità, non vogliamo fare gaffe) per il campo largo voluta da Letta, campo che se si è un tantino ristretto. Ma non siamo qui a parlare di alleanze, c’è tempo e modo per questo, ma per parlare ancora un po’ delle primarie. Guardando i risultati provincia per provincia viene fuori che a Catania il più votato di tutti è stato Claudio Fava. Solo perché è catanese? Non credo sia una giustificazione politica che abbia senso. Anche perché Fava ha vinto anche a Valverde e ha quasi vinto, una manciata di voti lo divide dalla Chinnici, anche ad Acireale . E’ fin troppo facile stando così le cose, e stanno così, sostenere che a Catania in parte del catanese, il Pd ha preso una bella scarpata in faccia. Festeggiano la Chinnici, ma silenzio assoluto sul risultato di Catania e Acireale, Anthony Barbagallo di certo non sarà contento. Chi ha remato contro? Perché qualcuno che ha remato contro ci deve essere. Nicola D’Agostino? Tutti gli indizi porterebbero a lui considerati i suoi rapporti, pessimi, con Barbagallo e la fiducia (quindi possibilità lecita di pesare sul voto) di cui gode in tutta l’area del catanese. E in più amici suoi, non solo politicamente parlando, che alle primarie hanno votato Claudio Fava. Ora è risaputo che «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». E lo diceva Agatha Christie.
Insomma a Catania hanno poco da festeggiare in casa Pd e dovranno lavorare non poco per convogliare quei voti o parte di questi sulla Chinnici. Anche perché Nicola D’Agostino, ammesso che sia lui l’artefice dello sgambetto (e lo vediamo sorridere) è lontano, e non poco, dal Pd e da tutto il campo largo.
Fabio Tracuzzi