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Il j'accuse di Villari: Barbagallo mi ha mortificato

2022-08-24 16:08

Giuseppe Portale

Cronaca, Politica, Interviste, Focus,

Il j'accuse di Villari: Barbagallo mi ha mortificato

Sono stato appeso a un filo per giorni e giorni, a fronte di un banale pretesto. Per Valentina Scialfa non è stato utilizzato lo stesso metro

È la notizia del giorno. Il segretario provinciale del Partito Democratico di Catania, Angelo Villari, dopo tante polemiche per la sua mancata candidatura alle ormai prossime elezioni regionali del 25 settembre,
lascia il suo Partito per transitare in una delle liste a sostegno del candidato a presidente della Regione Siciliana, Cateno De Luca.
Villari cos’è successo? Perché questo voltafaccia all’ultimo minuto?
Quanto è avvenuto in questi ultimi giorni è il risultato di una gestione, da parte del segretario regionale Anthony Barbagallo, del tutto personalistica e in totale assenza della pur minima collegialità. Da segretario provinciale di Catania, ho dovuto apprendere solo dalla stampa, a decisioni avvenute e cose fatte, quanto accaduto, cosa che ha del tutto mortificato sia le varie strutture provinciali che tutto il gruppo dirigente siciliano. L'intera comunità politica Regionale è stata lasciata all'oscuro con continui e ingiustificabili rinvii degli organi del partito. Da giorni sono stato, e sono, sugli organi di stampa per una incadidabilità inesistente, priva di fondamento giuridico, senza ricevere peraltro alcuna solidarietà politica proprio dal mio partito, quello che ho per tanto tempo servito lealmente. Mi sono letteralmente sentito ospite indesiderato, uno straniero
in casa mia, politicamente condannato senza essere sentito e senza alcuna possibilità di appello. Ecco perchè, seppure con tanta, tanta amarezza, ho deciso di ritirare la mia disponibilità a candidarmi in un partito che – come ho avuto più volte di dire in questi giorni – partendo dal "campo largo" si è ridotto alla totale irrilevanza politica. Dietro quanto avvenuto, spero che pure il segretario regionale Anthony Barbagallo, a questo punto, faccia un passo indietro e abbia il coraggio di ritirare la propria candidatura al
parlamento nazionale, poiché la nostra comunità non capirebbe un tale premio.
Era proprio necessario dimettersi da segretario provinciale e, soprattutto, transitare in una diversa formazione politica, quella che fa capo all'ex sindaco di Messina Cateno De Luca?
Con tanta amarezza e con non poco dolore ho deciso di dimettermi da segretario provinciale del Pd e da tutti gli organismi di partito, rimettendo persino la tessera già sottoscritta. È un momento di grande dolore
e di amarezza, ma non potevo e non posso accettare che il Partito per cui io ed un'intera comunità politica ci siamo spesi da diversi decenni, possa mortificare il suo segretario provinciale con tecniche subdole e
pretesti inaccettabili che nulla hanno a che vedere con la politica e con la nostra tradizione, né con la legge, nè con il codice antimafia nè tantomeno con lo statuto del partito.
Sicuro che non ci sia dell’altro?
Non posso accettare che un partito regionale e il suo segretario non tutelino il segretario provinciale del medesimo partito, così come il gruppo dirigente e gli iscritti. Sono stato lasciato solo, hanno lasciato in silenzio che venisse macchiata la mia immagine, la mia dignità. Sono stato appeso a un filo, per giorni e giorni, a fronte di un banale pretesto senza alcun fondamento giuridico. Fondamento che, peraltro, non è
stato utilizzato per la capolista al proporzionale del Collegio di Acireale, Valentina Scialfa. Due pesi e due misure: perchè? In questo clima surreale il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, in assoluta solitudine, senza coinvolgere me e il gruppo dirigente regionale sulle scelte da fare, è andato avanti come un treno, senza motivo e, soprattutto, senza rilasciare alcuna dichiarazione pubblica per tutelare la mia
immagine e quella di altri dirigenti. Inoltre, ancora una volta solo dalla stampa, io, un segretario di una grande provincia qual è quella di Catania, ho appreso della rottura col Movimento 5 Stelle. No, non è affatto questo il partito che ho contribuito a creare e che ho servito con lealtà e onore in tutti questi anni. Oggi come oggi si è ridotto solo a un contenitore vuoto, dove prosperano cinismo e personalismi; un partito che non può più rappresentarmi. Un partito che, in definitiva, lascio per il rispetto che devo alla
mia dignità politica e umana e alla mia onorabilità.Chiaramente il mio impegno non si fermerà e non verrà disperso. Perché questo è ciò che vorrebbe proprio chi ha tentato di mortificarmi in questi ultimi
giorni. Ecco il perchè il mio impegno in prima persona, in questa campagna elettorale a sostegno del candidato presidente Cateno De Luca, continua con l'intenzione di portare avanti il profilo politico e le battaglie che mi hanno sempre contraddistinto forte dell'agibilità politica che in una lista indipendente mi viene garantita. Non è una questione di poltrone, come qualcuno ha detto o ha scritto, ma è proprio il
desiderio di poter dare qualcosa ancora alla mia terra. La terra di Sicilia.