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Un altro argine contro la violenza sulle donne

2024-07-12 10:17

Rosario Faraci

Cronaca, Attualità, Focus, Cultura,

Un altro argine contro la violenza sulle donne

Sentinelle nelle professioni contro la violenza di genere. A Catania parte un progetto del Soroptimist

La violenza di genere non va in vacanza.

Dunque, l'asticella dell'attenzione sociale non si può e non si deve abbassare nemmeno nel periodo estivo quando, purtroppo, la cronaca giornalistica continua a documentare nuovi femminicidi e tanti episodi di violenza commessi contro le donne. Se la violenza non conosce sosta, è fondamentale pertanto potenziare il sistema di azioni volte alla prevenzione del fenomeno attraverso una corretta informazione, anche perché ci sono spesso campanelli d'allarme che, se decifrati in tempo, possono scongiurare la deriva di situazioni familiari, affettive o amicali ormai diventate tossiche.

Con questi intenti è nato il progetto "Sentinelle nelle professioni contro la violenza" che il Soroptimist International Italia ha già sperimentato in Piemonte orientale e che il club di Catania, presieduto da Silvia Emmi, organizzerà in autunno a beneficio di operatrici ed operatori dei settori beauty e wellness. Sono loro – estetisti e parrucchieri – le prime "sentinelle" contro la violenza di genere, perché – nel rapporto di fiducia e talora confidenziale che stabiliscono quotidianamente con le donne nell'esercizio della loro professione – possono decodificare nelle loro clienti alcuni segnali di malessere e disagio spesso segnaletici di vere e proprie violenze perpetrate nei loro confronti.

Tali sentinelle, adeguatamente formate, all'occorrenza sapranno con discrezione come affrontare l'insorgere di situazioni molto critiche che, se prese in tempo e soprattutto corrette negli atteggiamenti delle vittime, possono scongiurare ulteriori o più efferati episodi di violenza.

Ad esempio, basterebbe soltanto informare le donne che, in qualsiasi caso di necessità, anche quella derivante da azioni di violenza economica operate dagli uomini, esiste nel territorio una collaudata "rete di aiuto locale" capace di gestire ogni problematica: le forze dell'ordine, in particolare i Carabinieri più ramificati nei territori; Il Tribunale che dispone di un pool qualificato di magistrati per il "codice rosso"; le strutture ospedaliere di pronto soccorso nell'accoglienza di donne e ragazze che presentano sul corpo segni di violenza.

Esistono anche i centri antiviolenza specializzati, come ad esempio l'associazione Thamaia di Catania, presieduta da Anna Agosta, che offrono un'assistenza a tutto tondo, cominciando dall'ascolto, la prima fase più delicata in cui la donna "ferita", soprattutto psicologicamente, prende coraggio, decide di aprirsi e chiede aiuto per uscire dal tunnel delle violenze.

Nei giorni scorsi, il progetto "Sentinelle nelle professioni" è stato presentato in un pubblico incontro all'Accademia Joya di Compagnia della Bellezza a Catania.

Ad illustrarne i contenuti i principali attori e partner di questo interessante percorso formativo per parrucchieri ed estetisti: Silvia Emmi, presidentessa del club di Catania del Soroptimist; Salvo Filetti, direttore artistico e amministratore unico di Compagnia della Bellezza; Anna Agosta, presidentessa di Thamaia, e Pinella Filetti, formatrice, referente del progetto.

A seguire c'è stata una interessante tavola rotonda animata da donne che la violenza la combattono in tutti i modi nella loro professione e tutti i giorni. Donne capaci e preparate che sono vicine ad altre donne e sanno ristabilire il senso di fiducia che le vittime di violenza devono avere verso le istituzioni del territorio, perché è in questi presìdi che si creano solide fondamenta per combattere la violenza di genere.

Insieme a loro sul palco di Joya Academy altre donne che, nel fare opera di prevenzione soprattutto dal punto di vista culturale e anche con la formazione, la violenza la sanno raccontare e declinare coraggiosamente in ogni sfumatura, non soltanto per accompagnare verso la libertà le donne vittime, ma anche per innalzare negli uomini il livello di consapevolezza che ogni loro singolo gesto quotidiano, anche nell'uso del linguaggio, è fondamentale per stabilire una vera ed efficace parità di genere, che non sia solo di facciata.

Alla tavola rotonda hanno portato il loro contributo Sarah Donzuso, giornalista ed autrice del libro "Da sempre e per sempre" in cui una violenza di genere consumatasi nella cosiddetta "società perbene" viene rivissuta e rielaborata attraverso un forte legame di amicizia tra donne; Maria Andaloro, promotrice della campagna nazionale Posto Occupato,  una bellissima iniziativa sociale a forte valenza simbolica in ricordo delle donne vittime di femminicidi; Marisa Scavo, la prima donna magistrato a Catania, da poco in pensione, da sempre in prima linea nella complessa e delicata attività giudiziaria contro violenze e femminicidi; Paola Noto, direttrice del Pronto Soccorso dell'Ospedale San Marco di Catania, che ha illustrato come i presìdi di medicina d'accettazione possono gestire, insieme alla rete di aiuto locale, le situazioni che si presentano in corsia; Beatrice Casamassa, giovanissima capitana dei Carabinieri, che guida la locale Compagnia a Fontanarossa, in territori molto difficili, come Villaggio Sant'Agata e Librino, in cui assistenza  e ascolto delle vittime di violenza sono fondamentali; Viviana Lombardo, assessora della giunta Trantino, con delega – fra le tante – alle Pari Opportunità.