Si può cominciare un concerto dapprima avvolto nella malinconica mestizia delle composizioni dei siciliani Mulè, Moscuzza, Emanuel Calì, Frontini e Neglia, continuare con i contemporanei Giovanni Ferrauto, Antonio Fortunato e Corrado Neri e chiudere con le note di Franco Battiato intonate da Rita Botto e il trascinante folk/rock – Progressive dei Malarzaa 100 % Terrone (con ‘Zio Pino’ che racconta la storia di Don Pino Puglisi) ?
Evidentemente si se ad organizzare ed eseguire l’evento è il Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa con l’ausilio del suo Ensemble di Archi in residenze, del pianoforte di Gianluca Abbate e dei solisti di canto Leonora Llieva, soprano, Federico Parisi, tenore e Riccardo Bosco, basso. Il tutto con il contributo drammaturgico di Fabiola Arculeo che ha ‘cucito’ la serata con partecipe voce recitante.
L’affollatissima serata si è svolta, con grande partecipazione di pubblico, nella chiesa di San Camillo in via Crociferi, a Catania, per ricordare ed onorare la figura del beato Don Pino Puglisi, in occasione del trentennale della morte e nell’ambito delle celebrazioni agatine.
Il programma scelto dal Coro Lirico Siciliano ha percorso ancora una volta, secondo una scelta che tende sempre a privilegiare la cultura musicale siciliana, un ampio scenario che non conosce i confini tra ‘classico’, ‘contemporaneo’ e financo popolare perché – come afferma sempre il direttore Francesco Costa – siamo contrari a ingabbiare la musica nei generi, esiste una sola distinzione: “musica bella e musica brutta e noi cerchiamo sempre di scegliere quella bella, di cui è intrisa la nostra terra, l’Isola delle meraviglie”.
Dopo l’esecuzione del Largo del palermitano Giuseppe Mulè (1865-1951, fu direttore dei Conservatori di Palermo e poi di Roma) e dell’Ave Maria del siracusano Vincenzo Moscuzza (1827-1896, allievo di Saverio Mercadante a Napoli e autore di svariati melodrammi di un certo successo), è stata eseguita una vera e propria chicca del catanese Francesco Paolo Frontini (1860-1939), un delicato Andante religioso presentato in prima esecuzione assoluta nella trascrizione di Gabriele Porto. È stata poi la volta della celebre Mattinata ‘E vui durmiti ancora!’ di Gaetano Emanuel Calì (1865-1936), altro celebre compositore catanese, in una suggestiva versione per pianoforte eseguita con gran trasporto da Gianluca Abbate. Altra prima esecuzione assoluta la Gavotta op.74 dell’ennese Francesco Paolo Neglia (1874-1932) nella trascrizione di Luca Blanco , piena di brio e gradevole ritmo.
Il programma si spostava poi verso i contemporanei, a partire dalla delicata ‘Ninna Nanna Siciliana’ del catanese Giovanni Ferrauto, prestigioso docente di composizione nel Conservatorio etneo, eseguita con grande partecipazione emotiva dal soprano Leonora Ilieva. Antonio Fortunato è un musicista marsalese di lungo corso con, al suo attivo, una copiosissima attività compositiva; ne è stato offerto un duplice saggio, ricco di corposità timbrica, dedicato alla Sicilia e a Palermo, ‘Nta sta isula di suli’ e ‘Sorgi Palermo’ (nella trascrizione di Luca Blanco) con cui è stato impegnato l’intero organico del Coro Lirico Siciliano, con solisti, coro ed Ensemble strumentale. Sempre trascinante e appassionato il gesto direttoriale di Francesco Costa accendeva l’intero uditorio.
Povera Patria, di Franco Battiato trovava, nell’interpretazione della calda voce di Rita Botto una versione rispettosa, autorevole e personale. Ancora una prima esecuzione assoluta quella del giovane pianista e compositore nativo di Avola Corrado Neri, ‘Ave Maria Siciliana’, una delicata melodia fraseggiata con gusto dal tenore Federico Parisi. Dello stesso Neri era poi l’arrangiamento del brano conclusivo eseguito dai Malarazza, quello ‘Zio Pino’ con cui si chiudeva la serata, con grande dispiego di effetti sonori, per celebrare il trentennale della morte di Don Pino Puglisi, beatificato da Papa Benedetto XVI il 28 giugno 2012.