L’Osservatorio nazionale sulla pubblica amministrazione ha segnalato all’assessorato regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, alla procura della Repubblica e alla prefettura di Catania, la decisione del Consiglio comunale di Tremestieri Etneo di consentire ai funzionari dipendenti la presentazione di emendamenti nel corso delle discussioni sulle varie delibere, con ciò annullando la perentoria separazione dei poteri prevista tra organi politici e organi burocratici, così come prevista dalla legge.
Il Consiglio comunale di Tremestieri Etneo ha coniato una nuova originale fattispecie giuridica con l’istituzione, così è detto nell’atto di modifica del regolamento consiliare, di “emendamenti tecnici”, una fattispecie del tutto assente nel diritto amministrativo e parlamentare.
L’aver impiegato oltre 13 sedute di commissione per discutere e stabilire una siffatta disposizione, per l’Osservatorio, appare del tutto spropositato, tanto da meritare un’ispezione dell’assessorato regionale competente, il sequestro degli atti da parte della procura della Repubblica e l’intervento del prefetto, al fine di accertare se nella citata decisione del Consiglio comunale della cittadina etnea siano o meno presenti profili di illegittimità o di illegalità ai vari livelli.
A giudizio del presidente dell’osservatorio, l’avvocato Vito Pirrone, “la decisione del consiglio comunale di Tremestieri Etneo lascia trasecolati, poiché travolge sia il ruolo dei consiglieri comunali, degli assessori e del sindaco, sia quello dei funzionari, e potrebbe dare adito a gravi violazioni di legge e a pericolose commistioni di natura procedurale”.