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We Sea: progettare, analizzare, esplorare e raccontare

2023-04-20 22:17

Angelica Budano, Enrico Maita e Rosanna Nicolosi

Cronaca, Attualità, Focus,

We Sea: progettare, analizzare, esplorare e raccontare

L’occhio vigile di studentesse e studenti dell’Archimede di Acireale sui rischi possibili dell’ecosistema marino

We Sea è un gruppo di 25 studenti del Liceo scientifico Archimede di Acireale che, supervisionati dalle tutor, nonché docenti presso lo stesso istituto, Marinella Sciuto e Felicia Cutolo, e da Marta Ferrantelli, responsabile dell’Europe Direct Trapani, aderisce al progetto Asoc (A Scuola di Open Coesione). 

Si tratta di un percorso didattico finalizzato a promuovere e sviluppare nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali. 

Il percorso, intrapreso dal team nella sua modalità in lingua inglese, si caratterizza per 4 tappe – progettare, analizzare, esplorare e raccontare – con annesse scadenze, ognuna delle quali prevede la consegna di materiali (report, contenuti video o di altra natura) ottenuti attraverso il lavoro e la collaborazione tra i ragazzi. I quali, durante i primi incontri, si sono divisi in piccoli gruppi rappresentanti ognuno un ruolo previsto dal progetto (coder, analisti, designer, social media manager, project manager, blogger, storyteller e scout). 

Il team più meritevole avrà la possibilità di vincere il Premio Europa, ovvero un viaggio di istruzione di due giorni a Bruxelles presso le Istituzioni europee offerto dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Il progetto scelto dai ragazzi di We Sea, da cui sono poi derivate le creazioni del nome e del logo, selezionato sulla base delle informazioni pubblicate in formato aperto sul portale OpenCoesione, è Sea Marvel. 

Questo programma, sostenuto da un finanziamento diretto di collaborazione transfrontaliera Italia-Malta (uno dei due che interessano il nostro paese), mira ad attività di divulgazione e di diretto intervento in merito ai rischi dell’ecosistema marino, agli effetti dell’inquinamento delle plastiche, allo sfruttamento delle risorse marine, all’invasione delle specie aliene e agli effetti dei cambiamenti climatici concentrandosi sui siti Natura 2000 selezionati. 

Realizzato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Agricoltura dell’Università di Catania e l’Università di Malta il progetto Sea Marvel trova un mezzo di supporto nei suoi stessi target principali, quelli che in primissima persona sono richiamati a un contatto diretto con l’ambiente marino, si sta parlando di pescatori e membri d’equipaggio, che l’iniziativa si propone di inserire all’interno del servizio di “Sentinella del Mare”.

Sono ormai circa 5 mesi che il team di We Sea è impegnato nel percorso ASOC che giungerà al termine alla fine del mese di Aprile con la consegna del materiale dell’ultima fase. 

Sono stati mesi in cui i ragazzi hanno adempiuto al loro dovere di cittadinanza attiva non solo monitorando il progetto selezionato ma anche, dopo averne toccato con mano le capacità e l’importanza, aiutandolo nella sua diffusione facendolo conoscere a nuove persone e assumendo talvolta le vesti di veri e propri divulgatori sul tema marino. 

La fase di monitoraggio ha avuto il suo apice nella visita compiuta l’8 Marzo presso il Dipartimento di Agricoltura della Cittadella Universitaria di Catania, occasione nella quale We Sea ha avuto la possibilità di avere un incontro faccia a faccia con il responsabile della parte italiana del progetto Sea Marvel, il professore Iuri Peri, e il suo team. 

Dal meeting è scaturita la scoperta di un dato importantissimo, il risultato di 0€ di pagamenti monitorati (informazione presente sulla piattaforma Monithon) rispetto a un finanziamento di 2.104.822,36€ per il quale l’Unione Europea avrebbe versando l’89% della somma totale. In realtà l’importo pari a zero è il frutto di un mancato aggiornamento della piattaforma Monithon in merito alle spese del progetto. 

Il prof. Peri, come è possibile vedere nel contenuto video poi realizzato dal team di We Sea, dichiara che in realtà i pagamenti ammontano a circa il 30% del totale e che il ritardo di questi ultimi è dovuto a una grande lentezza della burocrazia. 

Ma, come detto, il lavoro del team del progetto ASOC non si esaurisce solo nella fase di monitoraggio ma sfocia anche in quella di divulgazione. 

We Sea ha infatti raggiunto moltissime persone attraverso social network come Facebook, Tik Tok, ma soprattutto Instagram che, oltre a un aggiornamento continuo sull’avanzamento del percorso come sulle altre piattaforme, ha visto la nascita di contenuti originali come “Let’s Talk”, il format di pillole in inglese nel quale sono gli stessi ragazzi a informare i loro followers sul tema dell’ambiente marino in maniera veloce e accattivante. 

Non è mancato un approccio diretto con gli stessi studenti dell’Archimede, i quali sono stati coinvolti nel processo divulgativo del team con sondaggi reperiti attraverso votazioni classe per classe, poi utilizzati nella consegna dell’articolo di data journalism, e attività e giochi sul tema marino intrapresi durante le giornate di co-gestione della scuola. 

Ma non è finita qui, è stato infatti il flash mob conclusivo presso Santa Maria la Scala (CT), il 18 Aprile, chiamato “Wake Up”, che ha messo fine al percorso dei ragazzi di We Sea; un evento dal forte significato simbolico che lascerà tutti a bocca aperta.