Riparte da Taormina la marcia di Cateno De luca verso Bruxelles, nel comunicato con cui annuncia la sua candidatura a Sindaco della Perla dello Jonio esordisce dicendo: "Accetto la sfida". Ma in realtà non lo ha sfidato nessuno è lui che, dopo la mancata conquista della Presidenza della Regione, ha necessità di segnare punti per mantenersi credibile. Soprattutto agli occhi dei tanti “buoi” che ha fatto entrare nei suoi recinti e che ora rischiano di scappare. In effetti è molto difficile governare una “mandria” di notevoli dimensioni che ha come unico collante la vicinanza ad un capo che, al di là degli slogan, a cui fingono di credere, deve dare loro quotidianamente qualcosa da mangiare. La situazione a Messina, epicentro del sistema deluchiano, è diventata più difficile quando è esploso il caso di Alessia Giorgianni, la Presidente della Partecipata per il Risanamento (Arisme), che si era aumentata le indennità abusivamente. Il sindaco Basile l’ha costretta a dimettersi, ma è nata una polemica sulle indennità di Sindaco, Giunta e Partecipate che ha fatto capire a tutti che in quegli ambiti girano parecchi soldi, mentre ai Consiglieri comunali, anche a quelli che si sono impegnati per le regionali in prima persona, va solo il gettone dovuto per legge. Troppo poco mancando ideali e prospettive, tutti coloro che hanno ruoli n fatti cercano di guadagnare di più, così si spiega anche la lotta tra Cettina Bonocore e Nicoletta D’Angelo per ottenere la leadership del Gruppo Misto di Palazzo Zanca. La contesa alla fine viene vinta dal Consigliere Cantello che viene soccorso da Maurizio Croce, già candidato sindaco del Centrodestra. La D’Angelo, unica consigliera eletta nella lista di FI, si era candidata con Cateno De Luca ed aveva azzerato il Partito di Berlusconi a Palazzo Zanca, che però adesso rinasce grazie all’adesione di Cosimo Oteri, un Consigliere che fa il percorso inverso. Anche lui si era candidato con Sicilia Vera alle regionali, ha capito di trovarsi su una barca dove si navigava a vista e si è orientato verso un Partito con una prospettiva e, non si esclude, che il suo esempio venga seguito da altri ora che FI con Tommaso Calderone a Roma, Bernardette Grasso all’Ars e Matilde Siracusano al Governo assume più credibilità. A riprova che De Luca punti alle europee il tentativo di riagganciare Sgarbi promettendogli probabilmente carta bianca su Taormina Arte (ma su Taormina Arte in verità non è in grado di promettere niente anche se dovesse diventare sindaco di Taormina) in cambio di una alleanza che gli consenta di raggiungere il quoziente per il seggio europeo, mentre il fido sindaco Basile lavora per costruire Messenion, la quinta Partecipata del comune di Messina che dovrebbe far concorrenza proprio a Taormina Arte. In fondo Basile, scelto come “guardiano dei conti”, che proprio ieri ha nominato due esperti a titolo oneroso di cui non si sentiva la necessità, dimostra di essere bravissimo a distribuire risorse nell’interesse superiore di non si sa bene che cosa.