il E alla fine il Presidente Musumeci si è arreso al fuoco amico. Ha annunciato le sue dimissioni e quindi la Sicilia andrà al voto per eleggere il nuovo Governatore lo stesso giorno delle politiche e cioè il 25 settembre. E mentre a sinistra, quale sinistra si vedrà, Caterina Chinnici è la candidata uscita dalle primarie, a destra è ancora tutto da decidere. Persino il nome della Prestigiacomo che era stato fatto alcuni giorni addietro sembra in discesa. Miccichè, l’organizzatore del fuoco amico contro Musumeci, vorrebbe un governatore che possa poi garantire i suoi privilegi. Privilegi istituzionali per carità. Vorrebbe infatti essere confermato alla presidenza dell’Ars per avere, ad esempio, la possibilità di effettuare alcune nomine, quella della guida della Fondazione Federico II. Una “proprietà” questa alla quale Miccichè tiene in modo particolare. Chi sceglierà dunque il centrodestra per non perdere la Sicilia. Raffaele Stancanelli è ben visto da tutti gli alleati ma ci sarebbe, condizionale d’obbligo, proprio il veto di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Salvini, che non può certo pretendere di fare un nome leghista per la Presidenza della Regione in visita elettorale a Lampedusa ha detto che il centro destra è pronto anche per questo impegno elettorale. Sarà come dice lui ma in questo momento tra veti e fuoco amico, sì anche Salvini si è alleato a Miccichè sul fronte dei No Nello, il centro destra in Sicilia non sembra allineato su nulla. Sarà trovata una sintesi? Sicuramente sì, il centrodestra non può dimenticare la lezione Crocetta che vinse le elezioni proprio perché trovò un centro destra spaccato in due tronconi: da una parte il solito Miccichè dall’altra Musumeci. Vogliono ripetere lo stesso errore? Difficile da credere. Insomma un’estate già calda per il clima, bollente per la campagna elettorale delle politiche adesso si aggiunge anche la campagna elettorale per le regionali