Ne è passata di acqua sotto i ponti e finalmente la Fondazione Taormina arte ha il suo primo, e ovviamente nuovo, Consiglio d’amministrazione che è così composto: Mario Bolognari sindaco del Comune di Taormina con funzione di presidente e legale rappresentante, Sergio Bonomo con funzioni di vicepresidente, con i componenti Gianandrea Agnoni, Marcello Muscolino e Franco Cicero. Particolarmente interessante quanto si legge all’articolo 3 dello stesso decreto dove, oltra alle conseguenti dimissioni del commissario protempore, si legge che il sovrintendente pro tempore (Ester Bonafede) cesserà dalla carica il sessantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del decreto sul sito ufficiale della regione. Ovviamente il nuovo Consiglio d’amministrazione potrà rinnovarle l’incarico.
Un giudizio? Il Consiglio si è appena insediato. Conosco personalmente tre dei cinque componenti ma come in tutte le cose prima di dare un giudizio è bene aspettare i risultati sperando che la politica venga messa da parte e si torni, finalmente, a ragionare di cultura. L’assessore Elvira Amata ha fatto in pochi giorni quello che per anni gli assessori precedenti si erano rifiutati di fare nascondendo il problema sotto il tappeto come si fa con la polvere. Resta il fatto che del Festival del cinema non si sa ancora niente e niente viene deciso. E nessuno da risposte ai segnali di allarme che abbiamo lanciato. Francamente, e sarà un nostro limite, non riusciamo a capire dove si vuole arrivare. Parafrasando una vecchia scritta apparsa negli anni Ottanta nei muri di Catania e che riguardavano il quartiere Pigno verrebbe proprio da dire Il Taormina filmfest muore e tutti se ne fottono. Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo l’assessore ha fatto quello che era in suo potere fare. Ha portato soldi per il festival. Non tantissimi è vero, ma di più per ora non poteva