Non si vive senza campagne elettorali. Chiuse da poco quelle regionali e politiche, con ampie vittorie in entrambi i casi del centro destra, ecco che affiorano già i primi rumors sulle elezioni amministrative che si terranno a marzo. E Catania, per mille motivi, è tra le città più ambite pur essendo un Comune, è bene ricordarlo, in dissesto finanziario per merito (ma sarebbe meglio dire colpa) della Giunta Bianco. E, sia ben chiaro, non siamo noi a dirlo ma la sentenza della Corte dei Conti. E ovviamente si comincia a parlare di candidati. Troppo presto? Certo che sì anche se tutti, nelle stanze che contano (le chiamano così in gergo politico) già ne parlano e già si pongono il problema e magari si aspetta la definizione della Giunta regionale, la lista degli assessori insomma, per cominciare, sia pure timidamente, a scoprire le prime carte. Il primo che a scoprirle tutte, le sue carte, è stato Lanfranco Zappalà. Attualmente è vice presidente del Consiglio Comunale ed è stato eletto con Bianco nel 2013 nelle liste del Pd. Ma dal Pd si è sganciato, visto il momento non proprio esilarante dei Dem (meglio tenersi lontano), è senza chiedere permesso a nessuno ha presentato il Progetto Catania: un sogno da costruire insieme. Un titolo un po’ lungo per una lista civica ma si può rimediare. Chi non ha gradito le mosse di Zappalà sarebbe stato proprio Enzo Bianco che, udite udite, vorrà ancora candidarsi, che palle però, nel segno dell’annunciato rinnovamento del Pd. Ma ci dirà che non sarà candidato del Pd ma di una lista civica. Film già visto. E comunque Enzo Bianco ha diritto di riproporsi come sindaco ai catanesi. Vedere il nuovo che avanza fa sempre piacere. Si racconta anche di un confronto abbastanza animato tra lui e Zappalà che con la sua candidatura avrebbe spacacto il fonte. Vero o non vero non lo sappiamo ma non capiamo perché certi personaggi, in questo caso Enzo Bianco, non vogliono mai capire che è arrivato anche il momento di dire basta e godersi una meritata (si fa per dire) pensione. Sul fronte del centrodestra non è che si stia al momento tanto meglio. Si era parlato a lungo di Valeria Sodano (oggi con la Lega, ma domani non si sa) ma adesso si è sistemata a Roma trovando una poltrona certamente meno scomoda. Il ruolo di sindaco lo rivendicherebbe Fratelli d’Italia per dare continuità ai pochi mesi da sindaco di Salvo Pogliese costretto poi a stare alla finestra dall’assurdità della legge Severino. Una città senza sindaco e in dissesto finanziario: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo. Qualcuno aveva sussurrato il nome di Ruggero Razza, ma anche qui siamo nel campo delle ipotesi senza conferma. E’ vero si era fatto anche il nome di Lombardo, un altro che non ne vuole sentire di mollare, ma dal tribunale sono arrivate voci poco rassicuranti. E nei giochi dei rumors entra anche Antonio Fiumefreddo, avvocato col pallino (da sempre) della politica. Vuole candidarsi lui? Certo che no. Lo ha già fatto in passato, ma adesso col suo movimento civico lancia Angelo Pellicanò, manager della sanità apprezzato e rispettato che si è detto pronto ad accettare la candidatura. Come si vede siamo ancora alle schermaglie iniziali, ma il tempo passa in fretta e bisognerà decidere. Catania ha bisogno di un sindaco che possa restituire prestigio e dignità alla città che fa acqua da tutte le parti.