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Elezioni: si fa sentire forte la voce dei cattolici catanesi

2022-09-10 11:07

Rosario Faraci

Cronaca, Politica, Focus, Opinioni,

Elezioni: si fa sentire forte la voce dei cattolici catanesi

È nato il documento “Non possiamo tacere”, predisposto da un gruppo di discernimento di fedeli laici di Catania, sotto la guida di don Piero Sapienza

 

 

L’impulso è venuto da trenta associazioni laiche che orbitano nella sfera della Chiesa catanese, come sommessamente ci fa sapere Febronia Lamicela, l’attivissima segretaria della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

È da quella rete associativa che già a fine giugno era partito – in occasione di un webinar – l’avvio di una riflessione, attenta e mai sopra le righe, su come società civile e politica di Catania possano riavvicinarsi nel dialogo senza fare muro contro muro, perché i problemi sul tappeto sono tanti e alcuni di questi, come la povertà educativa, richiedono una stretta collaborazione pubblico-privato per provare ad uscire dal tunnel.

Il percorso ragionato avviato dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali ha avuto poi un’accelerazione nel momento in cui la data del 25 settembre è stata fissata per la doppia occasione delle elezioni politiche e regionali che accendono le luci della ribalta su proposte, aspettative e istanze della gente verso la politica.

È nato così il documento “Non possiamo tacere”, predisposto da un gruppo di discernimento (ci tiene a chiamarsi così) di fedeli laici di Catania, sotto la guida di don Piero Sapienza, il direttore dell’Ufficio Problemi sociali e del lavoro dell’Arcidiocesi di Catania, e materialmente redatto dall’ex Prefetto Claudio Sammartino e dal prof. Rosario Sapienza dell’Università di Catania.

Il breve scritto, asciutto nello stile ma forte nei contenuti, oltre alla firma di dodici proponenti, ha trovato tante convinte adesioni di associazioni e movimenti laici e, negli ultimi giorni, una vera e propria valanga di sostegni, a partire dalle organizzazioni sindacali CISL e UGL, Confindustria e ANCE Catania, Confcooperative Sicilia e la Compagnia delle Opere, fra gli altri.

Molto partecipata è stata la presentazione pubblica del documento all’inizio di questa settimana in Arcivescovado alla presenza di mons. Luigi Renna. Al momento del dibattito, in tantissimi si sono iscritti a parlare, altri sono rimasti fuori per motivi di tempo e comunque sono stati evidenziati diversi problemi, dal lavoro allo sviluppo economico, dall’abbandono scolastico alla povertà, dal recupero della legalità alla questione della vivibilità.

Il fermento è notevole e, dopo la prolungata sonnolenza degli anni trascorsi, il forte risveglio dei cattolici catanesi è un indicatore segnaletico di “buona politica” e fa ben sperare, anche in vista delle elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale di Catania del prossimo giugno 2023. Arrivare più preparati ed informati a quella scadenza significa evitare che la scelta delle persone che si impegneranno per Catania nei prossimi anni sia demandata esclusivamente a pochi notabili, chiusi nelle segreterie di partiti e movimenti.

L’appello dei fedeli laici a non dare deleghe in bianco a nessun candidato, l’esortazione rivolta agli elettori al discernimento nella scelta delle persone da votare, la promessa di una intensa vigilanza sull’operato dei politici una volta eletti costituiscono le raccomandazioni finali di un programma di lavoro promettente che è solo all’inizio, ma adesso ha bisogno di continuità e tanto impegno.