Federico Basile, sindaco di Messina, ha subito una cocente sconfitta politica, al termine delle votazioni per l’elezione del presidente dell’Ati (Assemblea territoriale idrica di Messina), l’Ente che si occupa della gestione idrica della Città Metropolitana. Per certi versi è stato clamoroso e sorprendente il risultato che ha visto impegnati nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca i sindaci della provincia di Messina per la elezione dei vertici dell’Ato Idrico Provinciale. Al termine delle operazioni di voto infatti è risultato eletto con 50 voti l’ing. Gino Di Pane, Sindaco di Frazzanò, piccolo Comune dei Nebrodi, mentre il suo competiror, Federico Basile, Sindaco di Messina e della Città Metropolitana, ha conseguito solo 30 voti. Volendo dare una lettura politica di questo risultato, considerato che a votare erano i sindaci del messinese, cioè soggetti che hanno grande dimestichezza con la politica, si può facilmente osservare che questa è la prima importante battuta d’arresto che subisce la cordata che fa capo a Cateno De Luca dopo i successi consecutivi degli ultimi mesi. Probabilmente dietro questo importante risultato si può anche ipotizzare che possa esserci la regia di qualche testa pensante del centrodestra, che avrà potuto aiutare a tessere una tela di rapporti, ma che certamente ha trovato terreno fertile nella insofferenza che il di De Luca, che si considera già vincente a tutti i livelli, genera nei confronti dei più creando un clima non facile da sopportare. Questo incidente di percorso politico, che in prima battuta colpisce apparentemente un suo preciso punto di riferimento, quale è Federico Basile, avviene in un momento molto delicato in cui l’ex sindaco di Messina è impegnato con le elezioni regionali e nazionali e potrebbe dare il segnale d’inizio di una sua parabola discendente. Completando i propri lavori, l’Assemblea dei Sindaci ha eletto con 51 voti Bartolo Cipriano, Sindaco di Terme Vigliatore, Vice-Presidente dell’Ato Idrico di Messina, mentre nel CdA sono entrati Basile, il sindaco di Malvagna Nino Panebianco, Filippo Gullo di Basicò, Giuseppe Cavallaro di Villafranca Tirrena e Nino Caselli di Torregrotta. Da registrare tuttavia che sulla vice presidenza si è consumata una vera battaglia con i rappresentanti della zona jonica, in massima parte deluchiani, che hanno abbandonato l’aula per far venir meno il numero legale che, malgrado questo tentativo, alla fine si è mantenuto e Cipriano, vicino all’on. Calderone, è stato eletto.