Un vero e proprio caso quello scoppiato giorni fa tra l’ Avvocatura della Regione e il commissario straordinario Portoghese. Una vicenda con risvolti che non pochi hanno definito da “da teatro dell’assurdo”. Un caso, è bene ricordarlo, che ha suscitato non poche perplessità e polemiche. E non tanto sulle modalità, ma piuttosto sulla tempistica. Viene di fatto interrotto un percorso amministrativo che avrebbe dovuto portare la città, già abbastanza penalizzata per quanto successo nel passato più recente, fino alle ormai prossine elezioni di giugno. Senza contare che bisogna assolutamente evitare un ulteriore vuoto di governo che possa ulteriormente penalizzare Catania e i catanesi con tutte le scadenze imminenti e le giuste, e necessarie per la ripresa, aspettattive sul Pnrr. Adesso è inutile voltarsi indietro e parlare sul perché e sul come. E’ successo e a partire da lunedì ogni giorno è buono per la sostituzione del commissario Portoghese. E, per motivi che abbiamo sopra elencato non c’è da perdere tempo. Ma la soluzione è lì, a portata di mano. C’è infatti in carica a tutti gli effetti, e con decreto di nomina, Bernardo campo con la carica di vice commissario. Nominare lui sarebbe la soluzione più logica. Si frugherebbero così tutti i dubbi sulla continuità sul lavoro del commissario Portoghese. E con il vantaggio di trovarsi una governance già avviata e rodata. I requisiti? Dovrebbero essere in regola anche perché se così non fosse non avrebbe potuto fare, per decreto, il vice di Portoghese. Che senso ha infatti andare alla ricerca di un altro commissario che deve essere nominato, deve arrivare, deve rendersi conto della macchina e infine farla partire con una perdita di tempo che questa città non può permettersi. La politica una volta tanto riuscirà a ragionare badando soprattutto agli interessi della città? La soluzione è li a portata di mano. Basta coglierla