Con l'avvicinarsi della Pasqua, le previsioni della stagione estiva per gli aeroporti di Catania e Comiso sono molto promettenti e confermano le due strutture come crocevia strategici per la mobilità nazionale e internazionale. La SAC, che gestisce entrambi gli scali, annuncia prospettive di crescita significative per il periodo, confermando l'interesse sempre vivo delle compagnie aeree per questi importanti snodi di connessione.
Secondo le previsioni della direzione commerciale e marketing di SAC, l'Aeroporto di Catania si appresta ad accogliere oltre 200.000 passeggeri durante le festività pasquali del 2024, di cui 143.000 nazionali e 89.000 internazionali. I primi numeri anticipati rivelano già un incremento del +3,96% rispetto all'anno precedente per quanto riguarda i viaggiatori e un aumento del +3,77% per i movimenti, consolidando così il positivo trend dello scalo etneo e facendo da leit motiv per l’inizio della stagione estiva. Il passaggio all’ora legale segna infatti l’avvio della Summer 24, che quest’anno partirà il 31 marzo e che durerà fino al 27 ottobre.
La stagione estiva sia per Catania e Comiso si colora di nuove tratte e compagnie aeree. Per l’hub catanese, si prevedono circa 55.506 movimenti rispetto ai 51.308 del 2023 (+8,18%), con 98 destinazioni delle quali 73 internazionali e 25 nazionali. Tra queste, la novità più importante è l’avvio della tratta per Dublino operata da Aer Lingus, in partenza il giorno 1°maggio con cadenza tri-settimanale.
La Summer vedrà inoltre su Catania un incremento delle rotazioni di Ryanair, grazie all’aggiunta di un aeromobile alla base catanese e alle nuove rotte introdotte dal vettore irlandese.
Lo scalo catanese sarà quindi collegato a 98 destinazioni, 25 nazionali e 73 internazionali, connettendo 28 Paesi e 55 compagnie aeree operative.
“Siamo orgogliosi che le compagnie aeree continuino ad investire nei nostri scali, a conferma dell’importanza che gli aeroporti di Catania e Comiso hanno per la Sicilia e per l’intero panorama nazionale” commenta Nico Torrisi, AD di SAC. “Questo successo è il risultato di costanti trattative e testimonia il nostro impegno nel garantire un'esperienza di viaggio soddisfacente per i passeggeri. La nostra massima priorità è da sempre la sicurezza e la qualità dei servizi aeroportuali, contribuendo così attivamente allo sviluppo del nostro territorio”.
Prospettive di crescita confermate anche dalla presidente di SAC Giovanna Candura che commenta ribadendo l’importanza strategica dei due aeroporti: “I dati positivi, anche e soprattutto nel comparto internazionale, ottenuti negli scorsi mesi e previsti anche per le imminenti festività pasquali e per tutta la stagione Summer, testimoniano il ruolo strategico della nostra rete aeroportuale per la Sicilia. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto finora, e consapevoli del ruolo fondamentale che i nostri scali svolgono. Abbiamo la grande responsabilità e il dovere di consolidare l’appeal della Sicilia come rinomata destinazione turistica”.
Anche per l'aeroporto di Comiso si prepara una stagione importante, che vedrà un notevole ampliamento delle rotte. Il comparto nazionale sarà in crescita del 46,82% rispetto all’estate 2023 e il comparto internazionale sarà in crescita del 186,57%.
Complessivamente l’estate 2024 vedrà un aumento dei movimenti dello scalo casmeneo pari al 55,80%, con 10 destinazioni nazionali, 6 destinazioni internazionali, 5 Paesi collegati e 9 compagnie aeree operative (Aeroitalia, easyJet, Volotea, Wizzair, Neos, Smartwings, AlpAvia, Vueling e un ulteriore vettore che opererà su Varsavia).
Comiso sarà quindi collegato con Roma Fiumicino, Bergamo, Pisa, Bologna, Milano Linate, Milano MXP, Napoli, Torino, Verona, Bari, Parigi Orly, Tirana, Brno, Varsavia, Lille e Barcellona.
La crescita dell’aeroporto di Comiso è agevolata anche dal progetto per l’area cargo e le opere infrastrutturali viarie, necessarie per supportare l’aumento di traffico. SAC, infatti già da tempo ha pubblicato il bando per la progettazione del Cargo che scadrà il 19 aprile. Questa opera si inserisce in un cronoprogramma per la quale il governo Schifani ha previsto l'inserimento nel Fondo di sviluppo e coesione.