Così l’ex Procuratore Generale del Tribunale di Messina Vincenzo Barbaro risponde alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Taormina a commento della sentenza del Tribunale di Reggio Calabria, che lo condanna a 8 mesi di reclusione affermando: “De Luca non dice il vero. Il Risarcimento non è stato archiviato, anzi la sospensione degli 8 mesi di carcere è condizionata proprio al risarcimento”. L’ex PG Vincenzo Barbaro replica duramente a quanto dichiarato da Cateno De Luca che in dichiarazioni a mezzo stampa aveva detto e scritto che a seguito della sentenza che lo vede condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, per il reato di diffamazione ai danni dello stesso Barbaro, che il previsto risarcimento sarebbe stato archiviato. Invece, ad una lettura più attenta, la sentenza appare chiara e non corrisponde a verità quanto dichiarato da De Luca. Così il dr. Barbaro invia questa precisazione che riportiamo qui di seguito: “Il sottoscritto dott. Vincenzo Barbaro, con riferimento alla pubblicazione degli articoli di stampa relativi la sentenza emessa a carico di De Luca Cateno in data 10 c.m. dal Tribunale di Reggio Calabria, in cui sono interamente riportate alcune affermazioni del De Luca non rispondenti al vero, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, La invita a pubblicare immediatamente ai fini di una corretta e completa informazione e con il medesimo risalto editoriale quanto segue. Come da dispositivo che si allega e che La invito a pubblicare , il Tribunale penale di Reggio Calabria, oltre a condannare il De Luca alla pena di mesi 8 e giorni quindici di reclusione, ha condizionato la sospensione condizionale all’integrale risarcimento del danno e pertanto non risponde al vero che “il Tribunale ha ritenuto di archiviare la richiesta di risarcimento danni e che questo rappresenta una chiara affermazione della verità e correttezza delle sue azioni”; anzi , allo stato, il beneficio della sospensione sarà revocato nell’ipotesi in cui l’imputato non provvederà all’integrale risarcimento. In verità, tale statuizione si aggiunge alla condanna al risarcimento dei danni già pronunciata con separata sentenza del Tribunale civile di Reggio Calabria del 2 marzo 2023 per fatti diversi dalle affermazioni contenute nel libro “la Lupara Giudiziaria”, ma relativi a precedenti esternazioni del De Luca contenute in comizi e conferenze stampa. Con la medesima sentenza del Tribunale penale il coimputato Siciliano Armando è stato condannato alla pena di 4 mesi di reclusione ed al risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede. Nei confronti del Siciliano, infatti, a differenza che per il De Luca, era stata proposta azione civile in sede penale e non era stato instaurato alcun procedimento civile“. Certamente la notizia di questa condanna, che si somma a quella dell’abbandono della senatrice Dafne Musolino, passata con Matteo Renzi, costituisce un ulteriore handicap in vista dell’esito di quella temeraria candidatura per il collegio senatoriale di Monza che avrà il suo epilogo tra una decina di giorni.
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