Siamo un popolo di complottisti. Nulla di quello che succede intorno a noi, che ci circonda, è reale. Ma è tutto concordato, costruito ad arte. Un bluff comodo dove nessuno può venire a vedere le carte che hai in mano. E i complottisti si nutrono di notizie, di eventi di grande rilevanza pronti a dire, grazie ai social che alimentano qualsiasi tipo di fake, che niente è vero tranne le loro cazzate. Quelle sì che sono vere e credibili. E così non sono mai esistite le Torri gemelle, la morte di Bin Laden, non siamo mai andati sulla luna ma tutto è stato realizzato in uno studio cinematografico. E potevano i complottisti perdere l’occasione per non far sentire la loro voce in occasione dell’arresto di Matteo Messina Denaro? Certo che no. Ed eccoli: si è consegnato spontaneamente perché malato per farsi curare a spese nostre. Era già stato detto qualcosa di simile per la cattura di Totò Riina…”figuratevi se il boss della mafia esce tranquillo da casa sua…Si è fatto catturare”. Paroloni che, ovviamente, non coinvolgono solo il superlatitante che si sarebbe consegnato, ma anche i carabinieri e le forze dell’ordine tutte, la magistratura che ha comunque coordinato tutti i momenti di quella che viene definita la falsa cattura, il ministro degli Interni e il governo tutto. Qualsiasi governo non per forza questo. E fino a quando questi superlatitanti non vengono arrestati sono tutti degli incapaci nella migliore delle ipotesi oppure, peggio ancora, non li arrestano perché sono complici e non li vogliono scoprire. Insomma contenti mai. Ma del resto, stringiamo il campo all’Italia, non si può dare del tutto torto ai complottisti. Questo Paese aspetta ancora verità su Piazza Fontana, su tante strangi, su Ustica, sul rapimento Moro e su tanti altri sanguinosi episodi episodi sin dall'epoca del bandito Giuliano. Ma da qui a dire che la terra è piatta ne corre.