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Il sovrintendente Cultrera e la scelte al Teatro Bellini

2022-07-29 16:43

Aldo Mattina

Cronaca, Spettacoli, Interviste, Focus,

Il sovrintendente Cultrera e la scelte al Teatro Bellini

Dopo la presentazione dei prossimi due anni di attività del Teatro Massimo Bellini abbiamo posto alcune domande a caldo al sovrintendente Giovanni Cultrera

 

    Dopo l’avvenuta presentazione dei prossimi due anni di attività del Teatro Massimo Bellini di Catania, abbiamo posto alcune domande a caldo al sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano.

-         Stagione lirica fino al 2025, Stagione sinfonica 2022/23, Bellezza Belcanto Bellini, BIC(Bellini International Contest). Non c’è fin troppa carne al fuoco?

“Può sembrare un po’ troppo ma le maestranze tutte (amministrative, tecniche, artistiche) hanno risposto con entusiasmo alla ripresa dopo gli anni difficili contrassegnati dalla pandemia; e poi c’è stata la triennalità del bilancio sancita dalla Regione che ha costituito un caposaldo e ci ha permesso di ripartire con determinazione con il piano del fabbisogno, stabilizzando gli stagionali in attesa da trent’anni e indicendo nuovi concorsi. Adesso che abbiamo mantenuto la parola nei confronti degli abbonati, recuperando gli spettacoli passati, possiamo guardare avanti”.

-         Le stagioni liriche si presentano ancora estremamente tradizionali e sostanzialmente rivolte al teatro ‘italiano’, c’è poca innovazione nei titoli; resta il nazionalpopolare la cifra che individua l’attività dell’Ente?

“Noi ascoltiamo soprattutto le sollecitazioni del pubblico che continua a preferire la tradizione e ci sta gratificando con continui ‘sold out’. La pandemia, oltretutto, ha contribuito a modificare le abitudini del pubblico. L’innovazione, peraltro, è presente in alcune novità quali ‘La lupa’ e, soprattutto, ‘Il berretto a sonagli’, entrambe di Marco Tutino (la seconda in ‘prima assoluta’ per la regia di Gabriele Lavia, ma anche nelle coproduzioni con teatri italiani ed esteri; ‘Adriana Lecouvreur’, ‘La figlia del reggimento’ e ‘La Gioconda’, inoltre, mancavano da tanti anni a Catania. E poi, se guardiamo alla sinfonica troviamo, ad esempio, ‘La bohème’ di Leoncavallo, sia pure in versione concertistica. E mi piace ricordare come sia valorizzato il lavoro dei compositori siciliani (Giovanni Sollima, Matteo Musumeci ed altri) con opere appositamente commissionate. In Italia questo rappresenta quasi un ‘unicum’ ed è un valore aggiunto per la nostra programmazione. Infine può essere considerata una novità anche il ritorno dei grandi interpreti e l’aver nominato il direttore d’orchestra Eckehard Stier, grande professionista, quale Primo direttore ospite, con il compito di valorizzare ulteriormente l’orchestra stabile dell’Ente”.

-         Come risponde alle critiche di aver riservato un’attenzione riduttiva a Vincenzo Bellini escludendolo dalle stagioni liriche ufficiali?

“Bellini resta sempre al centro dell’attività del teatro, innanzitutto con una rassegna annuale di manifestazioni multidisciplinari interamente finanziate dalla Regione, ma anche nel corso dell’anno ci saranno ulteriori rappresentazioni fuori abbonamento. Inoltre si prevedono circuitazione delle sue opere a partire proprio da quel ‘I Capuleti e i Montecchi’ che quest’anno costituiscono il fulcro principale del BIC”.

      Fin qui le parole di Cultrera; non ci resta che seguire gli eventi ed augurarci che ai buoni propositi corrispondano produzioni sempre di qualità.  Per la sua storia prestigiosa, Catania merita che il livello artistico e le scelte di crescita restino sempre all’altezza del suo passato in vista del suo futuro.