Al peggio non c’è mai fine. Sembrava che dopo il patatrac creato, voluto e sostenuto da Gianfranco Miccichè per costringere la coalizione a non ricandidare Nello Musumeci niente e nessuno potesse andare oltre. Sbagliato Nella coalizione di centro sinistra, quel campo largo ideato, pensato e sostento da Enrico Letta e fallito in un batter di ciglio (Letta è davvero un segretario inadeguato per un partito così importante) adesso anche in Sicilia è scomparso. Il Movimento 5 Stelle per bocca del suo capo Giuseppe Conte, sbatte la porta anche ie dice addio al campo largo, ad Antony Barbagallo e a Cateria Chinnici che le primarie le aveva vinte in un centrosinistra progressista che non esiste più. Barbagallo grida a più non posso:” Tradimento, tradimento” evitando, anche atavolta , come sempre del resto, di fare un po’ di autocritica e vedere dove e se hanno sbagliato. Ma questo è impossibile partendo dal presupposto che il Pd non sbaglia mai. Eppure un primo segnale di mal di pancia si era avuto con lo schieramento nelle liste di alcuni “impresentabili”, tra questi anche i catanesi Angelo Villari e Luigi Bosco, persone per bene per carità, ma rinviati a giudizio per faldo ideologico e falso in bilancio (vicenda che ha poi portato come ha sentenziato la Corte dei Conti al dissesto di Catania). La stessa Caterina Chinnici aveva criticato questa scelta. Non voleva “impresentabili” ma i loro erano stati definiti reati minori. Lo stesso Claudio Fava, ed è tutto dire, era andato loro in soccorso: “Reati minori sì, minori di quelli previsti dalla legge Severino. E l’idea che qualcuno decida di alzare o abbassare l’asticella della riprovazione morale come fa la Chinnici non mi piace”. Anche questo, non c’è dubbio è stato, come dire, un buffetto alla Chinnici.
E ieri la stoccata finale da parte di Giuseppe Conte: “ Noi corriamo da soli”. «Da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste».
«Per noi la questione è semplice - continua Conte - abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti».
«Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate».
Frattura insanabile quindi. Ma la situazione può ancora peggiorare, Caterina Chinnici infatti potrebbe decidere di ritirarsi di fronte a una sconfitta ormai certa. Che succederà? Si candida Claudio Fava? “Vediamo prima cosa decide la signora”. Parole testuali. Ma Claudio sarebbe pronto a candidarsi? “Io sono pronto da due anni”. E intanto Cateno De Luca gongola.