Tra i tantissimi concerti natalizi che si sono susseguiti in ogni dove, anche a Catania ed in tutta la provincia, ha fatto spicco, per raffinatezza ed eleganza, quello proposto dal Teatro Massimo Bellini. Accattivante già dal titolo, “Gospel, spiritual e cori ispirati al Natale” ha avuto per protagonista il Coro del teatro diretto dal suo maestro, Luigi Petrozziello, il quale lo ha accompagnato anche al pianoforte (ritagliandosi pure due suggestivi brani da solista). La scelta del maestro del coro ha privilegiato composizioni natalizie tradizionali eseguite con estrema misura e buongusto. Lo stesso Petrozziello, presentandole rivolto al pubblico, ne ha illustrato le caratteristiche peculiari con poche ma essenziali precisazioni, anche di carattere tecnico-divulgativo.
Riducendo al massimo quel carattere popolare, che spesso rischia di inflazionare le pure linee melodiche e ritmiche con pesanti arrangiamenti fin troppo banalizzanti, Petrozziello ha guidato il suo coro verso una vera e propria riscoperta di brani anche assai noti come ‘Adeste fideles’, ‘Stille Nacht, heilige Nacht’(di Gruber), ‘White Christmas’(di Berlin), ‘Oh Happy Day’ (di Hawkins), ‘Quanno nascette Ninno’ (di Alfonso Maria de’Liguori),‘O Holy Night’ (noto anche come ‘Cantique de Noël’, di Adam). Ma accanto a questi non mancavano diversi brani meno noti ma altrettanto suggestivi, appartenenti al versante Spiritual e Gospel. Questi ultimi affrontati con un afflato più ‘classico’ e meno appariscente rispetto ai canoni dei gruppi statunitensi specializzati in tale repertorio. Non sarà sfuggita, comunque, la chicca di un inno di Charles Albert Tindley, ‘My Secret of Joy’, un vero e proprio anticipatore del genere Gospel (nella seconda metà dell’Ottocento), il cui inno "I'll Overcome Someday" rappresentò il modello dei giovani americani durante il periodo della contestazione del ’68. Chi è avanti negli anni ne ricorderà sicuramente la rielaborazione in ‘We Shall Overcome’, interpretata da Bruce Springsteen, Joan Baez e tanti altri.
Particolari suggestioni Petrozziello ha ottenuto dal magnifico coro del Bellini, ora nella sua interezza, ora utilizzato per sezioni solo femminili ora per sezioni unicamente maschili, sia sul versante puramente lirico sia su quello ritmico. Anche gli spiritual hanno ottenuto così una particolare cesellatura timbrica che parlava direttamente al cuore. “All Night, All Day” della compositrice afroamericana Patsy Ford Simms (celebre il suo “Virgin Mary” scritto per l’inaugurazione del Giubileo indetto da Papa Giovanni Paolo II nel 2000), “Days of Beauty” del norvegese Ola Gjeilo, il tradizionale “Amazing Grace” (nell’arrangiamento di Benjamin Harlan) ne sono stati un magnifico esempio. E, ancora, “I Feel the Spirit”, gospel carico di ritmo del compositore Don Besig di New York.
Non sono mancati i bis finali richiesti a gran voce dal pubblico e gli auguri di Luigi Petrozziello a nome del coro e del Teatro tutto.