“Annunzio vobis gaudium magnum. Habemus Cateno De Luca candidato sindaco a Taormina”. Non è andata proprio così, ma poco ci manca. Cateno De Luca, che voleva essere in sindaco di Sicilia, ed ha clamorosamente fallito, adesso cerca di diventare sindaco di Taormina. Situazione ideale per lui. Avendo infatti il Comune di Taormina meno di 15 mila abitanti non deve nemmeno dimettersi da deputato all’Assemblea regionale. Ha quindi finito di sfogliare la margherita e con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, l’annuncio doveva arrivare l’8 dicembre, e invece è arrivato nel giorno dell’Epifania non dentro una calza ma durante un comizio in piazza Duomo. In una piazza affollatissima, è vero, ma dove, come in più hanno scritto, mancavano solo i taorminesi. Ma il dato di fatto è uno ed è inequivocabile: Cateno De Luca candidato alla poltrona di sindaco di Taormina. E, inutile nasconderlo, spariglia il tavolo degli altri candidati. Cosa succede adesso? Salvo Cilona, esponente di spicco dell’attuale opposizione non ha dubbi su quello che si dovrebbe fare. “L’attuale sindaco Mario Bolognari alla luce della candidatura di De Luca, di fatto non ha più una maggioranza. I consiglieri Sterrantino, Abate e Brogato sono infatti schierati con De Luca”. “Adesso – continua Salvo Cilona – dovremo sederci e tutti e ragionare su una candidatura unica che, fin troppo evidente, non può essere quella di Mario Bolognari”. Insomma all’attuale sindaco viene chiesto di fare un passo indietro o, ancora meglio, un passo di lato. Bolognari non è certo spaventato dalla candidatura di De Luca. E la sua idea al momento è quella di candidarsi, come suo diritto, per un secondo mandato. E Lo ha anche annunciato. C’è chi dice che quei tre consiglieri passati con De Luca mai e poi mai si candideranno contro di lui. Il motivo esattamente non lo conosciamo ma possiamo pensare ad agevolazioni, del tutto lecite per carità, di cui hanno goduto in questi anni. Ma Mario Bolognari cosa ne pensa di un eventuale fronte comune? “ Non è un problema mio personale. Sono pronto a sedermi e discutere e farmi da parte in caso venisse fuori il nome di un interprete diverso e, perché no, anche migliore di me. Ma anche io ho una condizione, bisogna andare avanti sul programma tracciato, non deve essere messo in discussione il lavoro fin qui fatto. Abbiamo presentato diversi progetti per il Pnrr”. “Quindi – conclude Bolognari – pronto ai confronti ma non alla resa”. Cosa significa? Significa che se la richiesta di un tavolo comune viene dall’opposizione anche l’opposizione dovrà fare le sue valutazioni e andare incontro alla costruzione di un progetto comune per il bene di Taormina. E non mi sembra poco. Altrimenti ognuno per la sua strada con almeno tre candidati: Cateno De Luca, Mario Bolognari e un esponente dell’attuale opposizione che potrebbe essere Salvo Cilona che ha sempre dichiarato che non ha alcun timore della candidatura di De Luca.
E Cateno nel comizio, imitando il presidente Kennedy nel suo celeberrimo discorso a Berlino, quando disse “Ich bin ein Berliner (io sono berlinese), dice al popolo che lui, uomo di Fiumedinisi, è taorminese e di amare Taormina. E perché no, magari è vero. Al momento possiamo solo dire che quando era sindaco di Messina e Presidente della Città metropolitana uscì per sua decisione dalla Fondazione Taormina Arte che se al momento non è un modello di funzionamento magari è anche colpa sua e della sua "fuga". Ma avrà modo di spiegare ai taorminesi, che dice di amare, il perché di quella decisione.