Mamma che scandalo! Beatrice Venezi, direttore artistico di fresca nomima della Fondazione Taormina Arte, è amica della Meloni. E giù bordate dai giornali, alcuni giornali, contro il direttore (lei vuole essere chiamata così) d’orchestra. Adesso non vogliamo tornare, per ora, nel merito della nomina e su come è stata fatta. Siamo stati i primi, sì i primi, riportare la violenta reazione di Bolognari, sindaco di Taormina il cui Comune al 50% è socio della Fondazione Taormina Arte e poi, soltanto in un secondo momento, anche i giornali nazionali hanno ripreso la notizia, ultima la Repubblica, che in prima pagina nazionale grida allo scandalo perché è stata nominata un direttore artistico a Taormina Arte la cui colpa maggiore, attenzione badate bene, non è quella di essere pessima come direttore d’orchestra e non altezza del compito che gli è stato appena assegnato. Nossignore la sua unica colpa, al momento, è quella di essere amica della Meloni. Non può essere che qualcuno del mondo dell’arte, della cultura, della musica sia amica della Meloni. Assolutamente no. Ne potrebbero spuntare altri o peggio altre e sarebbe un bel problema. Ora vorrei dire io, molto modestamente rispetto ai colleghi de La Repubblica, non mi pare che si siano tanto scandalizzati per la nomina dei tanti direttori artistici, sì anche a Catania, nominati perché suggeriti, e non a voce bassa, dal ministro Franceschini. Si è sempre cercato di dare un giudizio di merito al nominato di turno. Dovendone subire spesso, sempre a Catania, stravaganze e presunzione che si permettevano perché tanto avevano le spalle coperte. Che vergogna. Quelli (sì quelli) hanno gestito la cultura a loro piacimento e ora si scandalizzano per la nomina di un direttore artsitico, brava non brava non conta, ma colpevole perché amica della Meloni. Hanno una sola attenuante: siamo in campagna elettorale ma non hanno ancora capito che ogni attacco al Segretario di Fratelli d’Italia finisce per avvantaggiarla ulteriormente specialmente se questi attacchi arrivano da giornali spudoratamente di parte. Altra cosa, come dicevamo, le polemiche che questa nomina ha suscitato. Bolognari (Pd ma, strano ma vero, persona seria e di grande spessore culturale) il sindaco ha lanciato un duro attacco ai vertici della Fondazione. Accuse che hanno lasciato di stucco il Commissario di Taormina Arte Bernardo Campo che subito mi disse, “Mi rifiuto di credere che Bolognari posso aver detto quelle parole”. E invece le aveva dette. E come. Eccole: “Non solo non sono stato consultato, ma neanche informato della decisione. Non so se considerare questo gravissimo atto un sopruso perpetrato contro la città di Taormina oppure una semplice cafonata istituzionale”. Ora Campo le definisce “termini esagerati” anche perché dai vertici della Fondazione Taormina Arte ci confermano, e non una sola volta, che Bolognari “informalmente era stato informato”. Una frase che, onestamente può significare tutto, ma anche niente.