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Lo slogan preferito: "Dimissioni per tutti"

2023-07-26 14:10

Fabio Tracuzzi

Cronaca, Politica, Focus,

Lo slogan preferito: "Dimissioni per tutti"

Catania è in ginocchio. Emergenza aeroporto, incendi in tutto il territorio, mancanza di energia e quindi di acqua hanno portato all'esasperazione i cittadini

Siamo tutti abituati, o se preferite condizionati, da quello che succede in qualsiasi campionato di calcio di qualsiasi Paese, in Italia un po’ di più in verità, quando la propria squadra del cuore, quasi tutti ne hanno una, va male e non rispecchia le aspettative dei tifosi e della società. Cosa si fa allora? Si manda via un allenatore ed eccone pronto subito un altro. In poche occasioni il tecnico criticato ha la dignità di dimettersi, ma anche in questo caso dietro la porta à pronto un collega pronto a prenderne il posto. E in questi giorni, con la Sicilia e Catania in modo particolare in ginocchio sono tutti li a chiedere dimissioni subito di tutti e di tutto ma in questo caso i sostituti non sono dietro l’angolo come gli allenatori di una squadra.  I  cittadini sono sfiancati dal caldo atroce e fuori da ogni previsione e da ogni norma, dalla mancanza di energia elettrica non per ore ma per giorni e non è ancora finita, e di conseguenza dalla mancanza di acqua nelle case (niente energia niente acqua è un teorema facile ma che non tutti sono in grado di capire) e in più l’incendio all’aeroporto che ha creato situazioni paradossali con una emergenza continua che sembra non finire mai, un’emergenza sicuramente non gestita nel migliore dei modi e che ha creato oltre a innumerevoli disagi anche danni incalcolabili alla nostra economia turistica oltre a un danno di immagine, forse quella più grave, senza precedenti. E da ieri anche gli incendi, piromani quasi sempre, che hanno distrutto macchia mediterranea, abitazioni costringendo molta gente a lasciare le proprie case. Un vero inferno. E dalle tribune gli spettatori, la maggior parte dei quali non paganti (nel senso che non vanno più nemmeno a votare) a gridare “dimissioni dimissioni”. Da tutti: tutti a casa incompetenti a buffoni, ladri, mafiosi. E questi gli insulti più puliti ma la sostanza è una sola “dimissioni subito” dei Presidenti e di tutti  i Cda. Tutti; aeroporto Enel e di tutti gli acquedotti.  Tutti devono cambiare mestiere perché non sono in grado di svolgere il ruolo per cui sono stati chiamati. E ci sono le voci del popolo, dei cittadini esasperati e non possiamo dargli torto. Non hanno interessi particolari se non la voglia, assolutamente legittima, di una esistenza giornaliera migliore. Più dignitosa.   Poi ci sono le voci dei politici che sono incazzati perché vorrebbero cambiare le varie governance nella speranza di poterle sostituire con loro protetti. Persino un ex ministro, anzi ministra siracusana, ha alzato la voce. Non si rende conto che in Sicilia ben pochi si ricordano quale ministero abbia ricoperto. Tanto per restare nel campo delle competenze. E ancora Anthony Barbagallo segretario del Pd che ha chiesto a gran voce la testa di Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac, definendolo non all’altezza. E’ così? Noi vogliamo solo ricordare allo stesso Barbagallo che quando Torrisi fu nominato la prima volta sette anni fa al Governo della Regione c’era Crocetta e il Pd con Barbagallo assessore al Turismo e il sindaco di Catania era Bianco . Ora Barbagallo cercando di recuperare qualche consenso dice che Torrisi non è all’altezza. Bene, bravo bis. Magari avrebbe potuto dircelo sette anni fa. Tutti colpevoli quindi? Certo che no? Tutti innocenti? Certo che no. Ci saranno responsabilità e andranno accertate. E soprattutto vanno individuate le responsabilità dei disservizi. Cha, a scanso di equivoci, ci sono state. Ma sparare sul mucchio non serve a niente e a nessuno. Finita l’emergenza, speriamo presto, si tireranno le somme. E si vedrà chi dovrà andare a casa. Ma anche la classe politica dovrebbe aprire meno la bocca. C’è chi addirittura ha invocato per la Sidra l’utilizzo di un gruppo elettrogeno per sopperire alla mancanza d’acqua dovuta alla mancanza di energia. Sempre a proposito di incompetenza.  Le redazioni in questi giorni  sono invase da comunicati di protesta. Tutti devono partecipare alla giostra dell’apparire. Ma nessuno, si badi, nessuno che indichi una soluzione o che dica “io al loro posto avrei fatto così”. Una cosa, questa sì, la politica, tutti nessuno escluso, dovrebbe spiegarla. Se la vecchia aerostazione, la Morandi per intenderci, fosse stata riaperta nei tempi annunciati, oggi tutto questo caos non ci sarebbe stato. Con un grosso terminal in più operativo i disagi ci sarebbero certo stati ma non in questa drammatica misura. In qualsiasi parte del mondo questo non sarebbe successo. A Catania quella aerostazione è chiusa da 16 anni. “E ho detto tutto” avrebbe detto Peppino De Filippo a Totò. Ma questa non è un film comico, ma una tragedia.