La fine atroce di Giulia Cecchettin ha scosso fortemente l'opinione pubblica. La violenza di genere è dietro l'angolo, si nasconde come polvere sotto il tappeto in tutte quelle che una volta venivano chiamate agenzie educative, dalla famiglia alla scuola, dove assume forme varie, subdole e latenti, tra abusi e costrizioni ma anche atteggiamenti disfunzionali, che sfociano spesso nella violenza fisica e sessuale. Ma la violenza di genere si annida anche in quei contesti sociali e relazionali che dovrebbero aprire le donne al mondo, come nei rapporti di amicizia, affettivi e nei luoghi di lavoro, ed invece talora finiscono per togliere proprio quelle donne al mondo. Per sempre.
Bisogna tornare ai fondamentali dell'educazione affettiva, si è detto più volte in questi giorni. Ripartendo dalle agenzie educative, famiglia e scuola. È giusto ed è essenziale per cambiare i modelli culturali dominanti, ancora retaggio di una concezione patriarcale della società, ed improntarli seriamente alla parità di genere. Ma tutto ciò non basta.
È necessario subito un moto ondoso di ribellione, capace di generare indignazione diffusa, soprattutto nel mondo maschile, altrimenti il fenomeno della violenza si allargherà sempre di più e si conteranno ancora più vittime.
Ma che cosa è una ribellione?
È rinnovare la guerra, insorgere, resistere. Dunque, è sfida all'autorità costituita soprattutto quando non è autorevole ed è prepotente; è contestazione a norme sociali, aspettative e convenzioni, spesso stereotipate, che tendono ad uniformare i comportamenti; è reazione alle ingiustizie e alle diseguaglianze. Ribellarsi vuol dire resistere, resistere e ancora resistere, sviluppando una forte identità di gruppo nella condivisione di una giusta causa.
Ma ribellarsi vuol dire anche cambiare, rinascere, ricomparire. Dunque, è tensione al cambiamento e all'innovazione, volontà di partecipazione attiva, valorizzazione delle espressioni individuali e della diversità, utilizzo sano ed intelligente delle nuove tecnologie e dei social. È soprattutto riconoscimento dell'autonomia, legittimazione delle scelte di vita, sublimazione della indipendenza. Una rivoluzione "gentile" che valorizza pienamente quelli che Francesca Gino in un suo libro del 2018 chiama i talenti della ribellione: novità, curiosità, prospettiva, diversità e autenticità.
Si parlerà di violenza di genere e di ribellione sabato prossimo, a partire dalle 9.30 e per tutta la mattina, al Joyhub di Catania (in via Scuto Costarelli, 26) in un evento, originalissimo quanto coinvolgente, dal titolo "GenerAzione Ribelle" promosso dall'hair designer Salvo Filetti, il fondatore di Compagnia della Bellezza, con la regia di Viviana Santanello.
L'evento, che cade il 25 novembre nella ricorrenza della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le Donne, vedrà il contributo e la testimonianza di tante donne che, nel lavoro e nella professione, nella vita e in famiglia, nell'impegno sociale e nell'attivismo culturale, esprimono bene l'idea della ribellione come cambiamento. E dunque, in modo trasversale a tutte le fasce generazionali, sono loro stesse una generazione ribelle, dove la A di azione è riportata a lettere cubitali.
Questo il programma della giornata che si articolerà in tre sessioni.
La prima sessione dal titolo "Legalità e Giustizia" vedrà la partecipazione di Rosa Alba Recupido, Presidente della III sezione penale del Tribunale di Catania; Nunziella Di Fazio, Direttore Penitenziario Casa Circondariale Piazza Lanza; Anna Agosta, presidente del centro antiviolenza Thamaia; Simonetta Murolo, presidente del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine dei dottori commercialisti di Catania.
Alla seconda sessione dal titolo "Donne e talento ribelle" interverranno lo psicologo e psicoterapeuta Salvo Noè; Valeria Raciti, MasterChef Italia; l'imprenditrice Sarah Spampinato, promotrice del Pop Up Market Sicily e la story editor Maddalena Filetti.
Le prime due sessioni saranno moderate dal sottoscritto.
La sessione conclusiva, sul tema "Arte e moda/bellezza", vedrà la partecipazione straordinaria dal vivo della cantautrice Carmen Consoli, insieme agli interventi dell'hair designer Salvo Filetti e della fashion consultant Susanna Ausoni. A moderare la sessione sarà la scrittrice Elvira Seminara.