Da diverse settimane appare evidente a tutti che nella Città di Barcellona P.G., la seconda della provincia di Messina per numero di abitanti, è in corso una tremenda guerra politica il cui epicentro è nel Gruppo di Forza Italia. Principali protagonisti del titanico scontro che al momento sta “insanguinando” l’Aula ed i corridoi del Palazzo del Longano, sono due: l’on. Tommaso Calderone, recentemente volato a Roma per far parte della Commissione Giustizia della Camera, e l’avv. Pinuccio Calabrò che, per sua iniziale indicazione, è Sindaco di Barcellona. In un primo momento sembrò che Calderone potesse far cadere con una sola spallata dei suoi fedelissimi il sindaco Calabrò ed a quel punto venne addirittura evocato un ritorno di Maria Teresa Collica, l’ex sindaca sfiduciata, sulla scena politica. Ma Calabrò, con un repentino rimpasto è riuscito ad imbastire una mini manovra difensiva sostenuta da 13 consiglieri su 24, mentre i quattro irriducibili Consiglieri di FI vicini a Calderone continuano ad attaccare quotidianamente l’Amministrazione.
Come viene vissuta questa situazione dagli addetti ai lavori?
Lo chiediamo all’avv. Melangela Scolaro, consigliere comunale di Fratelli d’Italia all’interno gruppo misto.
“La situazione in cui versa oggi Barcellona Pozzo di Gotto era ampiamente prevedibile. Il Sindaco non si è mai distinto per capacità di aggregazione, dialogo e sintesi politica. In sostanza non è mai riuscito a rappresentare la Città e l’ampia coalizione che ne aveva garantito la facile elezione. E’ sufficiente osservare la progressiva e fulminea disgregazione della coalizione di centrodestra, che pure lo aveva ampiamente trascinato, per comprendere gli enormi limiti politici di tale sindacatura. Ed invece Barcellona Pozzo di Gotto ha bisogno di una compagine amministrativa serena, coesa e stabile.
- Quanto tempo può durare questa situazione?
“Quello che è certo è che l’attuale maggioranza è risicata, a fronte di un’opposizione forte e determinata, oltre che trasversale, dalla sinistra alla destra. Se si pensa di “galleggiare” questa situazione potrebbe prolungarsi anche fino alla fine del mandato, ma per la mia Città sarebbe una lenta agonia”.
- Quindi più si allontana la data delle eventuali elezioni, più calano le quotazioni della Collica?
“Non posso azzardare una simile previsione, ma sono certa, soprattutto dopo questa pessima esperienza di cui l’intera Città ha piena consapevolezza, che sia a destra, che al centro, che a sinistra ci siano persone valide in grado di assumere il ruolo di sindaco. Senza dubbio, per fare bene il Sindaco occorre innanzitutto amare realmente la Città, essere presenti sul territorio, essere pronti alle rinunce, accettare le critiche, conservare l’umiltà e sapere distinguere il piano personale da quello politico.
- Ci vuol fare una rosa di nomi, escludendo il suo che lo mettiamo d’ufficio noi?
“No, niente nomi, soprattutto non il mio. Siamo in una fase in cui va monitorata la realtà e vanno tessuti rapporti, se si dovessero aprire nuove opportunità occorre lavorare ad un progetto condiviso e di lungo periodo. I nomi, che ci sono e sono validi, arriveranno di conseguenza.