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Un'iniezione di management e di competenze per la crescita delle startup e delle imprese familiari siciliane

2023-05-23 10:25

Rosario Faraci

Cronaca, Attualità, Focus,

Un'iniezione di management e di competenze per la crescita delle startup e delle imprese familiari siciliane

Si tratta di una potenza di fuoco non indifferente, non soltanto in termini occupazionali, ma soprattutto per presenza nei vari mercati, anche internazionali


Il mondo aziendale dell'innovazione vale in Sicilia poco meno di 260 milioni di euro e conta poco più di 2.000 dipendenti. Se si mettono insieme le 635 start up innovative (551 delle quali con fatturato almeno superiore ad un euro) e le 78 PMI innovative della nostra regione, è questo il potenziale economico delle realtà aziendali di nuova costituzione, ma a forte orientamento tecnologico e quindi tendenzialmente a più forte crescita.

Le start up sono vere e proprie microimprese, con una dimensione media di appena 1,5 dipendenti, escludendo però dal conteggio i tanti collaboratori reclutati a tempo parziale che vi operano all'interno; le prime due aziende più grandi per ricavi fatturano rispettivamente 6,25 e 3,22 milioni di euro.

Le PMI innovative sono assimilabili invece a piccole imprese, con una dimensione media di 15,4 dipendenti; le prime quattro per fatturano tra 16,1 e 12 milioni di euro. Il mondo delle micro e delle piccole imprese siciliane in realtà è più vasto e conta non meno 381 mila imprese, ma di queste appena 700 sono le start up e le PMI innovative

Poi c'è il mondo delle medie imprese, quelle con fatturato tra 10 e 50 milioni di euro. In Sicilia sono 913, fatturano in modo aggregato 17,7 miliardi di euro, contano 69.756 dipendenti e hanno una dimensione media di 76,4 addetti. Si tratta dunque di una potenza di fuoco non indifferente, non soltanto in termini occupazionali, ma soprattutto per presenza nei vari mercati, in alcuni casi anche internazionali. In Sicilia, come del resto in altre parti dello stivale, queste medie imprese sono a proprietà e gestione familiari e alimentano dunque quel sistema di family business che rappresenta il tessuto vitale dell'economia italiana.

Start up e PMI innovative, da un lato, e medie imprese familiari, dall'altro, necessitano però continuamente di competenze manageriali per la crescita e non possono contare unicamente sull'apporto generoso, professionale e imprenditoriale dei fondatori (nel caso delle innovative) e dei titolari e delle loro famiglie (nel caso delle familiari). Servono competenze tecniche, ma anche soft skills, oltre alle competenze creative ed imprenditoriali, alle capacità digitali e a quelle di tipo "life & green" che l'Unione Europea considera molto importanti nella transizione al 2026.

Di competenze manageriali si è discusso ieri pomeriggio, nell'aula magna di Palazzo Fortuna al Dipartimento di Economia e Impresa, in occasione di un workshop organizzato dalla cattedra di Principi di Management e da Imprenditoria Femminile e Giovani Imprenditori di Confindustria Catania.

Diversi gli interventi che hanno analizzato da varie prospettive il tema della managerializzazione delle imprese siciliane. Monica Luca e Fabrizio Fronterrè hanno raccontato le diverse iniziative fin qui messe in campo da Confindustria Catania, che recentemente ha rinnovato i suoi vertici, eleggendo Presidente l'imprenditore Angelo Di Martino.

Elita Schillaci, docente di Principi di Management, intervenuta dopo i saluti del presidente del corso di laurea in Economia Aziendale Sebastiano Mazzù, si è soffermata in particolare sul ruolo delle donne in azienda e sull'importanza via via assunta dalle presenze femminili nelle posizioni di vertice di imprese ed organizzazioni.

Davide Pisasale, CEO della start up Aitho, ha illustrato i due modelli organizzativi, quello gerarchico e quello piatto, tipici delle realtà innovative, dove – a seconda dei ruoli da svolgere – trovano sempre più impiego e sono fondamentali le figure manageriali in aggiunta ai fondatori.

Marialaura Ontario, direttore generale di Ontario Group, si è soffermata sui processi di managerializzazione delle imprese familiari, discutendo in particolare quelli cosiddetti di managerializzazione gentile, con la presenza di donne laureate e preparate reclutate dal mondo universitario, come ha rilevato pure Alessandra Misuraca che lavora per lo stesso gruppo catanese, leader internazionale nel suo settore di riferimento.

Un'accelerazione alla managerializzazione di start up, PMI innovative e imprese familiari può venire dal mondo dei manager aziendali e dai professionisti. I primi, secondo Elena Vecchio di Federmanager, rappresentano un bacino importante di competenze per le imprese e sono oggi impiegabili con formule nuove, come il temporary o il fractional management. I secondi, secondo Salvo Virgillito e Tito Giuffrida, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Ordine dei dottori commercialisti di Catania, possono accompagnare le imprese verso quei cambiamenti organizzativi interni nei quali i saperi tecnici di imprenditori e fondatori, pur necessari, non sono più sufficienti per governare le grandi trasformazioni economiche e sociali del nostro tempo.

Agli interventi è seguito un breve dibattito, nel corso del quale sono intervenuti gli studenti Nino Domina e Gabriele Giuffrida che frequentano il corso Principi di Management 

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