L’ipotesi che Luigi Genovese possa ritornare all’Ars sta riprendendo quota, soprattutto da quando l’avv. Marcello Scurria (nella foto) ha accettato di assisterlo nel tentativo di riconquistare quel seggio che finora è stato attribuito alla Lega eleggendo Pippo Laccoto, ex Margherita, ex Pd, ex Italia Viva, passato infine con Salvini per amore di seggio. Genovese, figlio dell’on. Francantonio, ha scelto l’avv. Marcello Scurria per far valere le proprie ragioni, suscitando un certo clamore anche perché, in quanto ex presidente di Arisme, per alcuni anni era stato tra i più stretti collaboratori di Cateno De Luca. Nell’entourage di Genovese si dà per certo che dal riconteggio si sarebbe più avanti rispetto a Prima l’Italia e Scurria ha predisposto immediato ricorso. Nella scorsa legislatura Laccoto entrò all’Ars ricorrendo contro un suo allora compagno di partito, Franco De Domenico. Questa volta però Laccoto non è il cacciatore, potrebbe essere la preda, eletto in attesa di proclamazione è contestato da Luigi Genovese di Popolari Autonomisti che gli contende uno scranno che potrebbe finire all'esame dei giudici. La mancata elezione di Genovese, che non si è dato per vinto ed ha fatto richiesta di accesso agli atti a tutti i Comuni per avere i verbali e procedere al conteggio dei voti in modo da avere conferma dei 30 voti di differenza con la lista avversaria. A seguire le procedure, dopo i primi empirici interventi dei suoi amici attuati per suo conto, ora ha il sostegno professionale dell'avv. Marcello Scurria. Ma l'accesso agli atti trova l'opposizione di diversi Comuni, in testa quello di Brolo dove Laccoto è sindaco che, per ostacolare la ricerca di Genovese, ha anche scritto a tutti i Comuni della provincia di Messina sostenendo che gli atti "allo stato non ostensibili non dovranno essere rilasciati prima della chiusura del procedimento che sarà esitato con la proclamazione degli eletti" ed ha richiesto, in quanto parte in causa, di avere comunicazione preventiva delle istanze di accesso e, se i documenti saranno rilasciati, anche lui dovrà averli. "La circolare dell'assessorato agli EE.LL. - dice Laccoto - limita in questa fase questa richiesta visto che ancora non c'è la proclamazione degli eletti ma il dato elettorale della commissione è già definitivo; io ho fatto notare questo, se i Comuni lo faranno, dovranno inviare i verbali anche a me”. A nessuno fa piacere essere cacciato da quel paradiso che si chiama Sala d’Ercole, ma se il tenace avv. Scurria troverà quei ormai famosi trenta voti, Pippo Laccoto dovrà farsene una ragione.