Si è aperta alla villa Bellini, in uno spazio quest’anno ancor più dilatato che può contenere fino a 1800 spettatori (comprendendo anche una tribuna), la rassegna annuale organizzata dalla Regione Siciliana e dedicata a Vincenzo Bellini con il titolo di “Belliniana”. Si tratta del quarto anno dalla rinascita di quello che doveva essere il Festival belliniano ma che ogni anno ha assunto una diversa denominazione per evitare il conflitto in sovrapposizione con quello organizzato da Enrico Castiglione.
Il concerto inaugurale, dal titolo ‘Le melodie infinite’, è stato, di fatto, un recital lirico con il susseguirsi di celebri arie d’opera e sinfonie affidate all’esecuzione della Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Gianluca Marcianò con due voci solistiche di grande carisma, assai care al pubblico di appassionati, il soprano Desirée Rancatore e il tenore Vittorio Grigolo.
Per inciso ricordiamo che la rassegna prevede 17 spettacoli, tutti ad ingresso gratuito, fra Musica, Teatro, Danza, Incontri e coinvolge alcune delle principali istituzioni culturali dell’Isola, fra Catania, Palermo e Messina.
Ma torniamo al concerto inaugurale il cui titolo ‘Le melodie infinite’ allude al carattere della melodia belliniana che Verdi definì ‘lunga, lunga’. Il termine ‘infinita’ ci rimanderebbe più propriamente a Richard Wagner ed al suo Tristano e Isotta in cui avviene il superamento dell’aria chiusa all’italiana a vantaggio di una forma aperta mediante modulazioni cromatiche che sembrano non voler mai cessare (melodia infinita, appunto). Ma tant’è.
Desirée Rancatore ha dato vita a tre personaggi fondamentali del belcantismo romantico, Norma, Giulietta (de I Capuleti e i Montecchi, naturalmente) e Anna Bolena quasi a voler rievocare quella dicotomia tra Bellini (per le prime due) e Donizetti (per la terza) che tante volte infiammò i massimi palcoscenici soprattutto intorno agli anni trenta dell’Ottocento. La sua ‘Casta diva’ è stata al tempo stesso preludio e culmine della serata mostrando un’interprete che nel corso degli anni ha raggiunto una sempre maggiore maturità vocale ed espressiva in aggiunta a quella leggerezza e a quel cesello che sono state le cifre interpretative dei successivi due brani (‘Oh! quante volte, oh! quante’ e ‘’Al dolce guidami castel natio’) ma anche all’ultimo (‘Chiedi all’aura lusinghiera’ dall’Elisir d’amore, ancora di Donizetti).
Su un piano espressivo completamente diverso si muoveva Vittorio Grigolo, forte di una passionalità ed un impeto che accompagnano, quasi al limite del gigionesco, i personaggi da lui interpretati; e si trattava del Werther di Massenet (‘Pourquoi me réveiller?’), della Carmen di Bizet (‘La fleur que tu m’avais jetée’) e la Tosca di Puccini (‘E lucevan le stelle’). I due davano, invece, vita a due celeberrimi duetti dalla Bohéme e dall’Elisir d’amore, concludendo tra gli applausi il concerto con l’ineludibile Brindisi dalla Traviata di Verdi concesso quale bis.
L’Orchestra Sinfonica Siciliana, dal canto suo, guidata da Gianluca Marcianò, oltre ad accompagnare con discrezione i suddetti brani è divenuta protagonista nell’esecuzione di alcune celebri Sinfonie: ‘Il Pirata’, ‘I Capuleti e i Montecchi’ (Bellini), ‘I Vespri siciliani’ (Verdi) e ‘Guillaume Tell’ (Rossini); tutte affrontate con estremo vigore.
Affollatissimo il piazzale della Villa Bellini con un pubblico assai pronto all’applauso.
Musica, Teatro, Danza, Incontri accompagneranno la Belliniana che, al suo culmine, il 23 settembre (ricorrenza della morte del Cigno) prevede l’esecuzione in forma di concerto de ‘La straniera’ con Jessica Pratt (al Teatro Massimo ‘Bellini’).