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Angelo Villari: basta personalismi è tempo di ricomporre le divisioni

2022-08-08 19:29

Giuseppe Portale

Cronaca, Politica, Interviste, Focus,

Angelo Villari: basta personalismi è tempo di ricomporre le divisioni

Il segretario provinciale del Pd catanese: Caterina Chinnci è la nostra candidata. In Sicilia, la coalizione democratica e progressista è compatta e netta.

Partendo dall'analisi dei risultati delle recenti primarie del Pd, come spiega il "sorpasso", avvenuto qui a Catania da parte di Claudio Fava rispetto alla candidata "di bandiera" Caterina Chinnici?

Claudio Fava è una personalità catanese molto conosciuta e l’esito non sorprende, anche se il risultato ottenuto nel capoluogo etneo da Caterina Chinnici è comunque assai apprezzabile. Basti pensare che l'esito delle primarie è stato inequivocabilmente netto, facendo vincere Caterina Chinnici col 52 per cento delle preferenze complessive sia a Catania che nell'intera provincia etnea.

Tuttavia, rispetto alle originarie previsioni qualcosa non è quadrato. Cosa sta succedendo nel partito democratico catanese?

Il Pd catanese è impegnato a rilanciare la sua azione, e deve costruire un percorso unitario alla luce del pluralismo del Partito che ha coinvolto tutti gli iscritti, i circoli e l'intero gruppo dirigente, in tutte quelle battaglie valoriali e civiche che lo hanno portato a essere importante punto di riferimento per il campo progressista nonché di tutto il centrosinistra di Catania e provincia. C'è da fare ancora molto altro, ma si è già ripartiti con grande forza ed entusiasmo.

Eppure si registrano certe alleanze “innaturali” che, nelle recenti elezioni amministrative, si sono verificate in numerosi Comuni della provincia di Catania, come a Randazzo, dove, stando a quanto dichiarato dal segretario del circolo Pd randazzese, Gianluca Anzalone, oggi vicesindaco di sinistra in una Giunta tutta di destra, siede quello scranno con la benedizione del segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo...

Nei Comuni in cui si è votato col maggioritario, si sono consolidate delle alleanze civiche che hanno visto il gruppo dirigente del Partito democratico dividersi. Nelle elezioni amministrative a turno unico, nei Comuni con meno di 15mila abitanti, non sono state presentate liste di partito proprio per la caratterizzazione "civica" della competizione. Si è trattato di scelte assolutamente personali, senza che siano stati coinvolti i circoli locali. Per ciò che riguarda la vicenda elettorale del Comune di Randazzo, non risulta sia stata fatta alcuna riunione di circolo (circolo che in effetti, da tempo a non esiste più, n.d.r.), circa la posizione da assumere come forza politica nella recente tornata elettorale. Ci sono state diverse sollecitazioni sui social volte a orientare, ma non discussioni che abbiano coinvolto la comunità di partito nelle sedi proprie. Ed è corretto comunque precisare che la segreteria provinciale non è stata mai invitata a discutere collettivamente su questo aromento nè sulla scelta da fare. Le scelte fatte dagli iscritti al Pd di Randazzo sono state scelte fatte a livello personale. Ora però basta con questi personalismi, credo che ormai sia giunto il momento in cui bisogna lavorare per ricomporre queste divisioni, laddove possibile, in  modo che il partito riprenda la propria azione e la sua capacità di battaglia unitaria contro le destre nei vari Comuni, sia a Catania come in tutta la Sicilia persino a Roma.

Non teme il Pd, sempre a livello regionale, visto questo suo continuo strizzare l’occhio alla Destra, di perdere consensi presso il proprio elettorato che si vede così tradito?

In Sicilia, così come a livello nazionale, la coalizione democratica e progressista è compatta e netta. La legge elettorale impone sia in Sicilia, come a livello nazionale, di allargare il campo politico e cercare di coinvolgere nelle varie alleanze le forze minori del Centrosinistra, del civismo, dell'associazionismo e di quanti possano contrastare una Destra che si sta dimostrando sempre più aggressiva e sempre più retriva. Quindi non si può parlare di vero e proprio " tradimento", bensì di forze che sono state all'opposizione di un governo regionale oggi dimissionario.

Cosa prevedete per le ormai imminenti elezioni sia regionali che nazionali?

Stiamo lavorando, in Sicilia come a Roma, a un programma che ponga al centro la battaglia contro le disuguaglianze territoriali, economiche e sociali, per la difesa dell'ambiente e per mettere sempre al centro la persona, garantendo a tutti pari opportunità e riconoscimento di quelli che sono i diritti fondamentali dell'uomo, senza discriminazioni, non lasciando indietro nessuno e tutelando gli interessi legittimi di chi lavora o di chi voglia studiare per dare il proprio fattivo contributo onde costruire un futuro più sereno sia per la Sicilia che per l'Italia intera.

Cosa ne pensa lei del cosiddetto "campo largo", che un giorno vede alleanze e coalizioni, mentre il giorno dopo vi sono ripensamenti e marce indietro?

Ritengo che le alleanze del PD con +Europa, insieme all'accordo con Verdi e Sinistra Italiana, inglobando anche altre forze che hanno lavorato sodo pur di non creare una inopportuna crisi di governo, siano la bussola da seguire per continuare a lavorare e dare, così, una svolta politica al futuro del nostro Paese. Un patto per lo sviluppo e per la democrazia assolutamente necessario per lo sviluppo socioeconomico del nostro Paese anche per scongiurare la presa di potere dell'attuale coalizione di Destra che, addirittura, ventila l'ipotesi di cambiare persino la nostra Costituzione italiana che, a detta di molti, è una delle migliori esistenti nel mondo.