“Vergognosa situazione a Noto. Il concerto non comincia perché non ci sono più posti e ancora c’è gente che deve entrare. Vergogna, vergogna, vergogna”. E ancora: “Proteste e disagi, salta a Noto il concerto tributo a Ennio Morricone”, “Concerto Morricone a Noto con brutta figura”. E la lista sul web è lunga. Lunghissima, quasi interminabile. Del resto si sa. Non sono le buone notizie a trovare gli spazi adeguati. Ma le cattive invece attirano attenzioni. E così è successo a Noto dove era in programma una serata tributo a Ennio Morricone, già replicata con successo a Taormina e Tindari, organizzata dal Coro lirico siciliano nel programma del Festival lirico dei teatri di pietra con il supporto dell’orchestra filarmonica di Calabria che da anni collabora col Coro lirico diretto da Francesco Costa e presieduto da Alberto Munafò. Ma cosa è successo a Noto tanto da far inferocire gli spettatori, tanti spettatori (forse troppi rispetto alla reale capienza) e costringere coro e orchestra, subissati dai fischi, a dover interrompere il concerto e “scappare” via lasciando tutti gli spettatori con un pugno di mosche in mano? E’ successo che sarebbero (particolare comunque da accertare) stati venduti biglietti in più rispetto alla reale capienza della platea. Ma vediamo di fare ordine. Intanto è doveroso dire che il Comune di Noto non c’entra proprio nulla con l’organizzazione della serata. L’evento infatti è organizzato dall’Associazione Coro Lirico Siciliano. Il presidente, come abbiamo già detto, è Alberto Munafò al quale è intestata la licenza di pubblico spettacolo. Il Comune ha solo dato l’autorizzazione a svolgere l’evento in piazza Municipio. Autorizzazione che il Coro lirico merita per il suo curriculum. Inoltre il commissariato di P.S. impone all’organizzatore privato le prescrizioni da seguire per l’evento comprese le vie di fuga e il numero massimo di spettatori. E quanti potevano essere gli spettatori? Duemila è la capienza massima. Ma bisognerebbe sapere quanti biglietti sono stati venduti e quanti biglietti omaggio e accrediti sono stati distribuiti. Operazione non facilissima in quanto la biglietteria on line era stata data a più agenzie. La polizia ha già interrogato i responsabili delle biglietterie. Certo non è il presidente Alberto Munafò che dentro un botteghino vendeva letteralmente i biglietti, ma il Concerto era organizzato dal suo Coro.
Il sindaco di Noto Corrado Figura ha un diavolo per capello. Queste le sue dichiarazioni più immediate: “Numerosi spettatori, nonostante fossero in possesso di regolari biglietti, hanno avuto difficoltà a trovare posto, il che è inaccettabile per un evento di tale portata. Il Comune ha già chiesto all'organizzazione chiarezza su quanto accaduto”. Ma dagli organizzatori, al momento, nessuna spiegazione o presa di posizione pubblica. Cosa succederà adesso? Il concerto, se non per pochi pezzi, non è stato effettuato. Coristi e orchestrali subissati di fischi e insulti sono andati via. E adesco cosa succede? Da più parti vengono chiesti rimborsi dei biglietti, ma ci sono anche quelli che hanno prenotato alberghi e ristoranti per assistere a un concerto che alla fine non si è svolto. O meglio è cominciato. Pochi pezzi e via. Ma questo non è un particolare di poca importanza. Dal punto di vista delle leggi fiscali infatti non dovrebbero essere previsti rimborsi. Il concerto infatti si intende effettuato subito dopo l’inizio e va pagata sui biglietti venduti l’Iva allo Stato e la Siae. Cosa che agli spettatori che non hanno usufruito della prestazione interessa ben poco. Ma prima bisognerebbe accertare responsabilità. E’ vero che sono stati venduti biglietti in più rispetto alla capienza consentita? Oggi non dovrebbe essere possibile considerato i lettori che marcano i biglietti e con gli addetti Siae sempre agli ingressi. E’ vero inoltre che qualcuno, un agente di ordine pubblico, quando c’erano poco più di 1300 posti occupati “regolarmente” ha bloccato l’ingresso lasciando fuori tante altre persone con regolare biglietto che hanno, e chi può dargli, torto cominciato a protestare? Tanti, come si vede, gli interrogativi che aspettano risposta. Il sindaco Figura, con il quale siamo riusciti a parlare, ha voluto ribadire che il Comune di Noto, ma lo abbiamo già scritto, è del tutto estraneo all’organizzazione dell’evento. “Noi ha detto il sindaco come città di Noto abbiamo subito anche un enorme danno di immagine. Se vogliamo chiedere un risarcimento? Vediamo prima di accertare le responsabilità e poi ne parleremo. A me hanno detto che è entrata molto più gente della capienza prevista, duemila persone, e molte altri erano fuori con i biglietti pagati in mano. Vorrei dire che la capienza di duemila persone è stata collaudata senza alcun problema più volte con altri eventi. Biglietti omaggio? Posso solo dirvi che quelli istituzionali erano sessanta ma ne sono stati usati molto meno. Soluzioni? Aspettiamo di sapere chi ha sbagliato, ma penso si potrebbe ripetere il concerto in due serate e così tutti potranno goderne”. Certo potrebbe essere una soluzione. Noto ha perso in immagine ed è vero. Ma anche l’immagine del Coro lirico ha fatto un notevole passo indietro. A volte un po’ di vecchia cara umiltà non farebbe male. Accettare il consiglio del sindaco e ripetere il concerto in due serate potrebbe essere l’unica soluzione.