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Il grido disperato di Stromboli: Basta!

2024-11-16 11:48

Fabio Tracuzzi

Cronaca, Politica, Attualità, Focus,

Il grido disperato di Stromboli: Basta!

Dal maledetto incendio del 25 maggio 2022 che distrusse l'isola e le difese naturali ad ogni pioggia strade e case sono invase da fango e sassi. E tutto tace

Basta! E’ un grido disperato e di protesta che si alza dall’isola di Stromboli nella riunione organizzata nei giorni scorsi con il supporto della locale Proloco.  L’isola, patrimonio Unesco, il cui destino è stato cambiato quel maledetto 25 maggio del 2022 quando nel corso delle riprese della fiction andata in onda su Rai uno (pessimo prodotto tra l’altro) si sviluppò un incendio che distrusse, sì distrusse è il termine più appropriato, tutta la vegetazione cambiando i destini dell’isola. Imperizia? Strafottenza? Dilettanti allo sbaraglio? O forse tutto insieme e su questo non dovrebbero esserci dubbi, ma a stabilirlo sarà il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, competente per territorio, che ha già emesso sei richieste di rinvio a giudizio per danno ambientale. Ma in attesa delle risposte, come è lenta la macchina della giustizia, quell’incendio spaventoso continua a provocare danni. Già nell’agosto del 2022 al primo potente temporale estivo venne giù la montagna. Fango e massi che non trovarono sul loro cammino gli ostacoli naturali sommersero il paese: strade e case. Alberi, radici, muri a secco. Niente. Tutto spazzato via da quell’incendio. E ovviamente, in due anni, niente è stato fatto, niente è ricresciuto se non le canne che non possono certo fermare le frane.  Da allora ogni pioggia che non sia pioggerillina appena accennata provoca disastri. Non solo a Stromboli ma anche a Ginostra. E quindi ieri il grido: basta! Stromboli si ribella. Alla riunione hanno partecipato tutti gli abitanti dell’isola, compresi quelli arrivati da Ginostra duramente colpita. E tutti hanno ribadito sdegno e rabbia. Nessuno fa niente per mettere fine a questo stato di cose. E cosa si potrebbe fare? Intanto pretendere un presidio stabile della Protezione civile (nella fiction c’è, ma quella è fiction), intervenire e ripristinare i versanti della montagna piantando alberi di grande fusto. E i fondi? Sono già stati stanziati 56 milioni di euro del Pnrr per le Isole Eolie ma Stromboli non ha visto nulla. “Stesso dicasi per i 16 milioni destinati proprio per i danni dell’incendio ma ancora – ci dice Vito Russo – non un euro è arrivato a Stromboli”. Stromboli insomma si sente, a ragione, trascurata dalla casa madre Lipari e da qui il movimento che prende sempre più piede e che vorrebbe portare Stromboli a diventare un Comune a se stante e non uno dei tanti satelliti di Lipari. “Ogni anno a Stromboli in estate – ci dice ancora Vito Russo – arrivano circa 3000 persone al giorno e pagano 5 euro a testa per sbarcare.  Un fiume di soldi che va al Comune di Lipari e qui sull’isola non riceviamo alcun beneficio. Senza contare quelli che sarebbero gli introiti delle tasse tradizionali. Siamo in grado di essere un Comune”. Ma questo è un progetto a lunga scadenza. Adesso dalla riunione di ieri bisogna trovare forza e spunti per mettere fine a questo stato di cose. E’ stata la Pro Loco di Stromboli ad organizzarla con la battagliera Rosa Oliva in testa. E poi Gabriella, Delfina, Andrea e Vince. E con loro tutti gli abitanti dell’isola. E si torna a quanto detto all’inizio. Basta! Hanno distrutto quest’isola per una stupida, in tutti i sensi, fiction.  Adesso l’isola ha bisogno di aiuto. Ma le parole e soprattutto le tante promesse non bastano più. Quella di ieri è solo stata la prima di una serie di incontri che potrebbero portare gli strombolani anche a Palermo e, se fosse necessario, Roma. Bisogna restituire a Stromboli sicurezza e dignità.