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Il Palazzo di Città apre le porte alla poesia

2024-06-21 13:10

Daniela Longo

Cultura, Libri,

Il Palazzo di Città apre le porte alla poesia

"Versi in volo", è il titolo della silloge di Norma Viscusi e che fa capo ad una collana dal titolo: La Ricerca Poetica, protagonista di una riflessione condivi

 

di Donna Florio

 

Apre le porte alla poesia il palazzo di città, con un tema denso e che merita spazio e riflessione: la spiritualità vissuta nella concretezza.

Non solo politica dunque tra le mura della sala consiliare del comune di Catania, al Palazzo degli Elefanti, ambiente prestigioso, magnifico, elegante, solenne, ma anche e soprattutto ospitalità alla città, ai cittadini, e a quei temi che sono rimasti ai margini del sapere e della conoscenza, a quei temi che sono stati sostituiti dalla corsa alle competenze, alla tecnologia, al modernismo. Parliamo dell'universo interiore, trascurato, forse anche dimenticato, e che per una sera ha trovato spazio, ascolto, respiro. Versi in volo, è il titolo della silloge a firma di Norma Viscusi, edito dalla Bastogilibri, e che fa capo ad una collana dal titolo: La Ricerca Poetica, e che è stato protagonista di una riflessione condivisa da relatori di pregio e da un pubblico numeroso, attentissimo, in ascolto religioso, proprio perchè ne ha percepito la carezza intenzionale che l'evento voleva poter dare. Anfitrione e moderatore della conversazione, la dottoressa Rossana Manno, segretario generale del comune di Catania, che ha oltremodo incantato per la sopraffina introduzione al volume, che ha svelato a chi non la conoscesse, una vibrante sensibilità al tema ed una cultura umanistica fine e profonda.

Con levità e garbo ha gestito gli interventi che si sono alternati sottolineando che, in una società segnata dalla massificazione, e dalla mercificazione della cultura, il posto della poesia è quello di fedele compagna che non urla, non gesticola, parla sottovoce; della fedele compagna che, attraverso le impronte su un foglio, evoca le lacrime ed il sorriso, il dolore e la speranza, la caduta e la risalita. Ripercorrere le orme di un poeta significa ritrovare in quei versi i contorni della propria esistenza, i dubbi, le paure, le angosce; significa cercare appigli, risposte, certezze, una chiave che possa svelare il segreto del mondo, il mistero dell'universo. Questo il pensiero comune, dei relatori, che ripercorrendo le note di Eugenio Montale, hanno voluto riconoscere nei versi di Norma Viscusi, la poesia che contiene l'ineffabile, l'intuizione, cio' che mille parole non sanno descrivere, ma pochi versi sanno raccontare.

Francesco Diego Tosto, docente di Letteratura e Cristianesimo, presso l'ISSR San Luca (facoltà teologica San Giovanni evangelista di Palermo), e Rosanna Carbonaro, docente di Italiano e Latino presso il liceo classico Garibaldi di Palermo, sono n stati i relatori: entrambi splendide persone ed entrambi curatori della prefazione della silloge, con delicatezza estrema hanno dissertato sui temi e sui contenuti della raccolta, condividendo con gli ospiti, sia i tratti universali, sia quelli personali della ricerca interiore, della dialettica nelle fasi alterne del vivere, dei chiaroscuri e delle ombre che accompagnano la vita e che spesso frettolosamente spegniamo.

La spiritualità, l'anelito e il richiamo dell'invisibile e dell'infinito, la spiritualità vissuta nel concreto, come contraltare alla decadente collocazione temporale, sono stati il cuore della riflessione. Dalle tenebre alla luce, come un viaggio dantesco, Norma Viscusi narra la sua catarsi e il suo dialogo continuo con un io che urla, spinge, soffre, sparisce, chiede e interpella, un io che vuole vivere con consapevolezza e pienezza.

Ne scaturisce una esortazione a riprendere contatto con l'infinito che ci abita, per riappropriarsi di identità e forza, per superare le difficoltà e gli enigmi della vita, per trovare la propria giusta collocazione e la propria regalità, perchè chi ascolta l'infinito che ci abita, scopre di essere egli stesso infinito, e non può accontentarsi di vivere esistenze castranti, omologanti, frustranti e vuote, ma troverà vie di fuga, risposte e soluzioni che, pur non cambiando il mondo, cambieranno se stesso. A dar voce ai versi di Norma Viscusi, un'altra grande persona, un'attrice con una grande scuola di teatro e un'anima profonda: Barbara Cracchiolo, che ha letto versi che, a loro volta leggevano lei. Ritornare a parlar di poesia, di infinito e di spiritualità è parlare di umanità, un sentimento colto dagli ospiti che hanno apprezzato la cornice stupenda di una magica serata, come una boccata d'aria pura, come un giro di danza, come un ritorno a se stessi.