Nei giorni scorsi un intervento di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera aveva fornito un prezioso incoraggiamento ai sostenitori della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Nell’articolo, intitolato “Qualche buona ragione per fare il Ponte”, Cazzullo tra l’altro scriveva: “Sono decenni che sento dire: prima bisogna fare le ferrovie e le strade. Risultato: non si sono fatte né le ferrovie, né le strade, né il Ponte. Il Ponte sarà un grande volano per l’economia calabrese e siciliana, soprattutto se sarà accompagnato dall’alta velocità ferroviaria. In questi anni in Sicilia si sono mosse molte cose. Purtroppo, non in politica. In Sicilia i partiti hanno fallito tutti. Ha fallito la sinistra con Crocetta”. Ma, quasi a distruggere questo insperato vantaggio, si presentano a Messina Fratoianni e Bonelli, forse approfittando anche del fatto che i loro colleghi di coalizione sono impegnati in Abruzzo, per cercare di portarsi avanti catturando eventuali consensi dei no ponte di Ganzirri che loro intendono sostenere a colpi di carta bollata. Reagisce alla loro incursione, con notevole determinazione, Nino Germanà, senatore e vice Presidente del Gruppo della Lega, che dice: ”Ennesima sceneggiata del duo Fratoianni-Bonelli, ma non fermeranno il futuro. Loro dimenticano l’indagine a carico della famiglia del loro pupillo Soumahoro e vogliono condannare il Sud alla mancanza di infrastrutture. Non fermeranno il futuro, come non hanno fermato l’Alta Velocità o il Mose che proprio oggi, ancora una volta, ha salvato Venezia. Tra meno di cinque mesi partiranno i cantieri e l’Italia ritornerà protagonista nel mondo”. (Germanà, è anche segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama). Gli fa eco Matilde Siracusano, sottosegretario ai rapporti con il Parlamento e parlamentare di FI, che dice: “Sul Ponte la sinistra appare oscurantista, vuole Italia immobile. In ogni parte del mondo la politica tutta - senza distinzioni di colore o schieramento - lavora per realizzare le grandi opere, per la crescita, per generare Pil, per creare posti di lavoro, per attrarre investimenti. Poi – continua l’on. Siracusano - c’è l’Italia, dove la sinistra dice a prescindere sempre ‘no’ a tutto… ad ogni possibilità di sviluppo e modernizzazione del Paese. No al Mose, no al Tav, no ai rigassificatori, no ai termovalorizzatori, no alle pale eoliche, e - da oltre 20 anni a questa parte - no al Ponte sullo Stretto di Messina. Contro questa infrastruttura Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni - a Messina per l’ennesimo tentativo di bloccare l’opera - hanno addirittura presentato una denuncia, e da mesi conducono una battaglia assurda sulla pelle dei siciliani e dei calabresi. Una sinistra oscurantista che vuole condannare l’Italia all’immobilismo”. Si continua a non capire perché un partito come il Pd, che dovrebbe essere popolare e di massa, su un tema di così vitale importanza, che tra l’altro riguarda il diritto alla continuità territoriale per oltre cinque milioni di cittadini, cioè il 10% della popolazione italiana, continua a farsi guidare da infide mosche nocchiere.