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Letta: “pancetta o guanciale?”

2022-09-06 14:10

Enzo Trantino

Cronaca, Politica, Attualità, Focus,

Letta: “pancetta o guanciale?”

Richiamare la lotta all’evasione come ritornello stonato, giova alla soddisfazione dei furbi impuniti

Un notissimo personaggio dello sport, l’allenatore della Roma, José Mourinho, dopo la sconfitta a Udine per 4-0, dichiara con raffinatissima verve: “Meglio una sconfitta per 4-0, che quattro per 1-0”!

Non so perché mi è venuto in mente Enrico Letta. Che, in preda ad autentica crisi, clinicamente apprezzabile, esce in piazza col fucile della critica e spara, dopo essersi bendato, fucilate su tutti: Giorgia Meloni, il presunto bersaglio preferito, quindi Salvini, Calenda, Conte, e via discorrendo.

Ripetendo slogan insulsi del tipo “pancetta o guanciale?”, candidandosi in tema di “voto utile” alla cattedra di tutte le virtù, ignorando l’intelligenza politica e morale del popolo italiano, cerca di sparare su sagome indistinte, ieri scelte perché “affini”, poi abbandonato per verifica di inconsistenza politica, non risparmia nessuno con slogan di trasparente banalità: “O noi o la destra”, quando l’ultimo analfabeta politico non ha bisogno della stucchevole, irritante litania, dato che la destra è almeno l’opposto della sinistra.

Se avesse qualche volta ascoltato Giorgio Gaber, maestro di libertà cantata, avrebbe forse avuto una tentazione di specificità culturale.

Invece, piomba nel qualunquismo e a un popolo disperato per tante ragioni e altrettante delusioni sciorina la solita insalata di parole.

Analisti, sondaggisti, opinionisti gli appongono la realtà dei numeri, ma egli, forte di un PD al governo per oltre dieci anni senza mai avere vinto alle urne, precipita in una patetica ossessione sulla annunciata –sinora- vittoria del centrodestra.

Quando poi cerca di dare risposte geopolitiche o sociali trascura che Putin è nello stato di famiglia del comunismo che lui, per discendenza, rappresenta, e che la crisi energetica non si sfiora come vuole un suo illustre alleato, impedendo l’uso degli aerei privati, che, per essere tali, non sono sottoposti a regole diverse da quelle previste dal diritto.

La domanda che continua a inseguirmi è: l’evasione è piaga antica e nuova divenuta cicatrice?

Come si fa a non considerare che bisogna scoprire gli evasori per colpirli?

Richiamare la lotta all’evasione come ritornello stonato giova alla soddisfazione dei furbi impuniti.

Non sarebbe una “trovata” farsi pagare una quota di futuro introito a quelli che giocano al totocalcio?

Sino a costringere il pacifico Cottarelli, arruolato come futuro premier – non si sa di quale nazione - a riportare come norma attuale e salvifica, la “patrimoniale”, la “tassa di successione” e altri strumenti spoliativi, condannati, in epoca recente, dallo stesso sostenitore…

Andiamo bene, in tema di coerenza e affidabilità.

Vi offro, non richiesto, un consiglio.

I proprietari di cappelle funerarie sono “proprietari superficiari”: perché non intervenire fiscalmente per tombe non molto affollate? E se si riducessero i giorni della settimana o le ore del giorno?

L’inganno foderato di falsa ricetta è delitto contro la fede pubblica.

Siate seri, perché questo è, in maggioranza, un popolo serio.