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Lettera aperta a Cateno De Luca

2022-08-29 13:41

Fabio Tracuzzi

Cronaca, Politica, Attualità, Focus,

Lettera aperta a Cateno De Luca

Candidato alla Presidenza della Regione, in un video pubblicato ha riempito di insulti un giornalista, per una notizia non vera, e tutta la categoria. Che paura

Cateno De Luca,

in modo diverso non posso chiamarla in quanto lei, al momento, non ha alcun incarico istituzionale e per l’appellativo “signor” che sta per signore, titolo di cortesia o di rispetto per uomini; premesso al cognome, al nome, al titolo professionale, nobiliare o di funzione, non credo proprio, ma è mia opinione personale, che lei lo meriti. Non la conosco, e anche in questo caso non si può parlare di piacere, ma ho appena visto il video dove da quella sua fornace che sembra una bocca escono gli insulti, e le minacce a un giornalista, che ha dato una notizia non esatta, a tutti i giornalisti colpevoli solo di essere giornalisti che, ha promesso, “li prenderà tutti a pedate nel culo”. Mi scuso ma è il suo linguaggio non il mio, (ha detto di peggio, molto di peggio facendoci sapere dove infilerebbe la penna al collega giornalista). Scusi signor De Luca, ci prenderà a “pedate nel culo” quando? Quando lei sarà, come lei legittimamente spera e crede, Presidente della Regione?  E tratterà così tutti quelli che non sono d’accordo con lei? Non credo che le basteranno scarpe, per quanto resistenti, per il suo "nobile"  scopo. Lei, adesso, ne abbiamo avuto la prova, è soltanto un poveretto, non certo economicamente anzi, ma è un povero di spirito e soprattutto di educazione. E tale resterà anche se lei, come va ripetendo diventerà Sindaco di Sicilia. O forse pensa che una sua eventuale vittoria ci faccia, a noi giornalisti, tremare le gambe dalla paura? Non so, Cateno De Luca, se lei conosce un po’ la storia di questa terra. Sono stati uccisi tanti, troppi, giornalisti per non essersi piegati alle minacce della mafia. Forse pensa Cateno De Luca che questa categoria possa intimidirsi e piegare la schiena per le sue minacce? Non sa quanto si sbaglia. Leonardo Sciascia nel libro Il giorno della civetta (chissà magari lo ha letto, ma ho i miei dubbi) divide gli uomini in cinque categorie: “gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre”. Ecco Cateno De Luca, dopo aver visto quel video secondo lei Leonardo Sciascia in quale categoria l’avrebbe collegata? Noi un’idea ce la siamo fatta.